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Rai, canone su smartphone e tablet: l'incubo della "tassa sullo streaming", le ipotesi in campo

Una tassa pure sul telefono per rimpinguare le casse delle Rai. Impossibile? Tutt'altro. E questa la richiesta che il nuovo amministratore delegato di Viale Mazzini Carlo Fuortes ha presentato in parlamento durante un'audizione in commissione vigilanza. “La Rai ormai non viene più guardata solo sui classici televisori, ma anche attraverso tablet e smartphone”, ha spiegato Fuortes. Di qui l’idea di estendere il canone anche a tutti i dispositivi elettronici che permettono la visione in streaming dei programmi tv. Quella che può sembrare una follia, ha messo le mani avanti il manager, è già una realtà in molti altri paesi all'estero, a partire da Regno Unito e Danimarca, che si sono adeguati alle nuove tecnologie. Un altro balzello in arrivo? Per ora è solo una proposta, ma quando si tratta di tassare, i governi non si tirano mai indietro.

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