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Il tesoro segreto di Napoleone, 80 tonnellate d'oro disperse a 300 chilometri da Mosca

Il tesoro di Napoleone, ottanta tonnellate d'oro che si narra sarebbero state saccheggiate dall'esercito francese a Mosca nell'autunno del 1812 e abbandonate durante la ritirata dalla Russia, ossessiona da due secoli archeologi, esploratori e storici. Già lo scrittore Walter Scott ne parlò nel suo libro “La vita di Napoleone Bonaparte, imperatore di Francia”, pubblicato nel 1828. Il tesoro comprende gioielli, candelabri, dipinti preziosi, perfino il grande crocifisso d'oro del campanile “Ivan il terribile”, la torre più alta del complesso del Cremlino. Secondo l’esploratore Vladimir Poryvaev, esisterebbe una lista delle ricchezze che componevano il tesoro: “Gli articoli menzionati”, ha sostenuto l’esperto, “non sono mai stati venduti all’asta né sono apparsi in collezioni private. Ciò significa che il tesoro di Napoleone non ha mai lasciato la Russia”. L’ultima caccia a questo misterioso bottino risale a undici anni fa: lo storico Aleksandr Serjoghin aveva individuato un’area di scavo, a 300 chilometri da Moasca. Ma le ricerche sono rimaste senza esito.

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