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Inflazione, per le famiglie una stangata da oltre mille euro. E nel 2022? Christine Lagarde rassicura, Ignazio Visco lancia l'allarme

Bollette, cibo, vestiti, elettrodomestici. Tutto aumenta. A novembre, nonostante una limatura al ribasso delle stime, l'indice dei prezzi al consumo rilevato dall'Istat ha registrato un +3,7% rispetto al novembre dello scorso anno. Si tratta del livello più alto dal 2008, ha raggiunto con un balzo significativo dal dato di ottobre che era del +3%. L'armonizzazione italiana si trova così sopra l'indice Ue (attestatosi a novembre a +3,4%) e di quasi un punto sopra francese che ha raggiunto un +2,8%. L'accelerazione è dovuta in larga parte ai rincari dei Beni energetici che balzano dal +24,9% di ottobre a +30,7%. Ma l'impennata dei prezzi è generalizzata. Le spese per abitazione, acqua e combustibili sono aumentate del 14,1%, quelle per i trasporti del 10,5%, il cosiddetto carrello della spesa dell'1,2%. Complessivamente, sintetizza il Codacons, sarà un massacro, con una stangata annua per le famiglie di 1.137 euro. Il fenomeno, che potrebbe svuotare le tasche dei consumatori e mettere a rischio la ripresa, non rischiare più di tanto la Banca centrale europea. Qualche giorno fa la presidente Christine Lagarde ha ribadito che probabilmente nel 2022 non sarà necessario intervenire sul costo del denaro, alzando i tassi di interesse oggi al minimo, poiché la fiammata inflazionistica è temporanea e destinata a stabilizzarsi nei prossimi mesi. Poi, però, sono arrivate le stime del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, secondo cui l'inflazione nel 2022 si attesterà al 2,8%. Soltanto sei mesi fa l'Istituto centrale riteneva che i prezzi il prossimo anno non avrebbe superato l'1,3%. Dobbiamo credere alle rassicurazioni della Lagarde o agli allarmi di Visco? Una cosa è certa: nell'attesa dobbiamo mettere mano al portafogli.

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