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Il design è ovunque: anche ai nostri piedi. La storia di un doposci diventato icona

Il design è onnipresente nelle nostre vite. Molti degli oggetti che usiamo quotidianamente o che vediamo per strada - dai tornelli della metro rossa di Milano allo spremiagrumi che abbiamo in cucina agli abiti nell'armadio - sono oggetti di design. Sofia Lipoli, in questa nuova puntata di Art of Change, porta l'esempio dei doposci che usiamo in montagna per camminare sulla neve: i Moon Boot, nati da una idea di Giancarlo Zanatta. La loro storia merita di essere raccontata perché non è solo la storia di un oggetto, ma è la storia di un mondo che si apre alle masse, di una piccola impresa artigiana diventata una vera e propria in un’industria, di una società che ha scoperto lo sci e l’ha trasformato in un hobby. Il Moon Boot vede la sua creazione nel 1969, nel distretto della calzatura sportiva di Montebelluna. Zanatta, ispirato dalle calzature indossate da Neil Armstrong nella sua prima camminata sulla Luna, ebbe l’intuizione di creare una nuova scarpa leggera e impermeabile, usando materiali come la schiuma di poliuretano e il nylon. Non solo: i doposci sono ambidestro e multitaglia. Fu un successo straordinario che dura ancora oggi, con oltre 22 milioni di esemplari venduti. L’iconico doposci è presente in collezione al Moma di New York e il Louvre di Parigi lo ha annoverato tra i 100 esempi di design innovativo del 20 secolo.

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