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M5s, il paradosso di Beppe Grillo e Travaglio: il primo diventa garantista, il secondo si mangia i giudici

"Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento non si possono prendere decisioni avventate". Parola di Beppe Grillo, che meno di un anno fa si era scagliato contro l'iniziativa giudiziaria nei confronti del figlio, accusato di stupro, e ora, invece, invita alla calma in merito alla decisione del tribunale di Napoli che ha annullato l'elezione di Giuseppe Conte un capo dei Cinquestelle. A parti invertite, sorprende anche la reazione di Marco Travaglio , sempre pronto a difendere le toghe, che nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano ha parlato di "bizzarra ordinanza" e di "scartoffie di un tribunale incompetente". Eppure, ha precisato tra parentesi, sotto il profilo territoriale.

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