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Regione Piemonte: "Così difendiamo gli artigiani dalla piaga dell'abusivismo"

Parrucchieri, estetisti, tassisti, idraulici, muratori, traslocatori, giardinieri: in Italia gli abusivi e i lavoratori irregolari sono 3,2 milioni e operano in tutti i settori merceologici. Un mondo parallelo che vale 203 milioni di euro e rappresenta l’11,3 per cento del Pil. Una concorrenza sleale che rischia di mettere in ginocchio soprattutto artigiani e micro-imprese, già prostrati da due anni di pandemia e dalla crisi economica causata dalla guerra in Ucraina. Un sommerso che fa danni alle imprese, alla sicurezza dei consumatori e alle casse dello Stato. Il 45,9% delle imprese artigiane opera in settori esposti a concorrenza sleale e abusivismo: per questo, Confartigianato ha lanciato una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. La sfida è mettere in guardia i consumatori, valorizzare la qualità del lavoro e richiamare le istituzioni a contrastare il fenomeno. Questi sono gli obiettivi che si pone anche la Regione Piemonte, che attraverso risorse regionali e fondi bancari cerca di dare impulso all’artigianato puntando sulla qualificazione delle produzioni, sul miglioramento qualitativo, sulla sicurezza dei processi di lavorazione, sulla salvaguardia del consumatore

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