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Omicron 5, Fabrizio Pregliasco: "La tempesta perfetta. Ecco quando prevediamo il picco"

Per Libero Tv Paola Natali intervista Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, a proposito degli ultimi dati sul Coronavirus, tra nuovi contagi e assenza di restrizioni. "Siamo in una fase di transizione tra l'andamento pandemico a endemico", spiega Pregliasco, "ovvero onde di salita e discesa per lungo tempo, però dovrebbero essere piccole onde, come quelle che provoca un sasso in uno stagno. La variante Omicron 5 è stata poi la tempesta perfetta, una situazione che ha rilanciato la diffusione del virus, e che è contagiosissima e che schiva persino la protezione degli anticorpi, di coloro cioè che si erano già infettati di Covid. Non è quindi detto che il vaccino protegga dalla nuova variante, anche se continua a proteggere dalle forme più gravi della malattia". Niente allarmismi però: "Nonostante una risalita altissima del numero di casi non c'è la stessa proporzionalità di prima rispetto ai morti e ai casi più gravi. Anche se continuiamo ad avere 60, 70 decessi al giorno. Dovremmo arrivare a un picco tra due, tre settimane per poi vedere i casi calare". Di Omicron 5 "è vero che il virus si è rabbonito, ma non troppo, ricordiamocelo", sottolinea Pregliasco. Sui sintomi, continua il virologo, "si presentano febbre, naso chiuso, mal di gola, perdita dell'olfatto. E continua a mandare in terapia intensiva, spesso ovviamente persone anziane con comorbilità o non vaccinate. Ricordiamo che gli ottantenni e i superfragili devono fare la quarta dose". E sulla ormai quasi totale assenza di restrizioni: "Le mascherine come gli occhiali da sole, da far indossare ai fragili e a coloro che li assistono". Infine, sul vaiolo delle scimmie: "Il virus sta dimostrando di non avere la capacità diffusiva del Covid. Credo che sia importante parlarne, informare, soprattutto per coloro che hanno una vita sessuale un po' "vivace". I singoli siano responsabili, abbiamo farmaci antivirali, speriamo nei vaccini per essere pronti al peggio senza allarmismi". Pregliasco chiude insistendo sui vaccini antiCovid, "soprattutto", insiste, "per evitare il long Covid, sintomi che proseguono per settimane dopo l'esaurirsi della fase acuta della malattia".

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