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Come costruire l'autostima e riprendersi da un fallimento, tra Giappone e psicologia
Oggi per la rubrica "Un libro in due minuti" Lucia Esposito propone due libri che hanno un filo conduttore: come trasformare i fallimenti in successi e come ritrovare la stima di noi stessi. Il primo è del giapponese Masato Oono, "Shippai, cadi sette volte rialzati otto. La via giapponese al fallimento positivo" (Vallardi). Oono ci dice che in una società in cui individualismo e competizione sono le parole chiave, il fallimento è considerato un tabù. A partire dagli insuccessi di personaggi famosi come Chanel, Picasso, Freud e Steve Jobs lo scrittore ci aiuta a riconoscere cosa ha portato alla sconfitta e a partire da lì per trasformarla in successo. Una filosofia che si racchiude nella massima: cadi sette volte, rialzati otto. Il secondo libro s’intitola "Quella maledetta paura di non essere all’altezza. Corso di autostima con esercizi pratici" (Mondadori). Lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli dice che l’errore più grande in cui cadiamo è cercare l’autostima fuori di noi, di collegarla ai risultati che otteniamo, all’approvazione degli altri. Alla fine di ogni capitolo ci sono degli esercizi che aiutano a modificare il nostro atteggiamento mentale.
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