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Ufo, la Nasa stanzia 100mila dollari per scoprire tutta la verità

La Nasa ha deciso di impegnarsi davvero nella ricerca degli Uap, la nuova sigla che sta per “Unidentified Aerial Phenomena” ossia “fenomeni aerei non identificati” e che sostituisce Ufo: con un budget da 100mila dollari l’agenzia spaziale americana "è davvero in una posizione unica per affrontare questo tema", ha dichiarato Daniel Evans, vice amministratore associato per la ricerca presso la Science Mission Directorate, "sappiamo come utilizzare gli strumenti della scienza e dei dati per discernere cosa potrebbe accadere là fuori nei cieli". Dell'aspetto che gli alieni potrebbero avere si è occupato l’astronomo americano Seth Shostak, il quale sostiene che nell’intero universo non può esistere una tecnologia in grado di far viaggiare abbastanza in fretta delle creature biologiche. Per cui se gli alieni dovessero sbarcare sul pianeta Terra, arriverebbero già morti. Potrebbero sopravvivere solo macchine o intelligenze artificiali. Facciamo un esempio: la stella più vicina a noi, Proxima Centauri, è lontana circa 38mila miliardi di chilometri, e la nostra nave spaziale più veloce impiegherebbe 75mila anni a coprire una distanza simile. Anche se i nostri ipotetici vicini avessero a disposizione tecnologie da fantascienza, queste richiederebbero una quantità di energia impossibile da generare. Il problema è che, per quanto l’universo possa essere popolato da civiltà molto più evolute delle nostra, queste dovrebbero comunque confrontarsi con le leggi della fisica. Così, se un ipotetico alieno dovesse mai raggiungere la Terra, non potrebbe essere altro che una macchina, in grado di viaggiare per tempi lunghissimi rimanendo intatta. Infatti, conclude Shostak, “le macchine non si lamenterebbero se venissero rinchiuse in un’astronave per decine di migliaia di anni. Non richiedono cibo, ossigeno, servizi igienici o intrattenimento. E non insistono su un biglietto di andata e ritorno”.

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