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Covid, la sentenza della Cassazione stravolge tutto: ecco cosa cambia

Il Covid può essere una malattia professionale? La novità sui danni fisici causati dallo svolgimento della prestazione lavorativa è arrivata con l'ultima sentenza della Corte di Cassazione, che il 10 ottobre si è pronunciata sul ricorso di un dipendente di una Rsa. Dopo aver contratto l’epatite, il soggetto aveva richiesto il riconoscimento della malattia professionale pur non essendo in grado di dimostrare di aver contratto l’infezione durante il lavoro. Secondo la Suprema Corte l’epatite deve esse riconosciuta come malattia professionale in quanto “costituisce causa violenta anche l’azione di fattori microbici o virali che, penetrando nell’organismo umano, ne determinino l’alterazione dell’equilibrio anatomo – fisiologico, sempreché tale azione, pur se i suoi effetti si manifestino dopo un certo tempo, sia in rapporto con lo svolgimento dell’attività lavorativa”. Nel passaggio della sentenza il cui la Corte cita “fattori microbici o virali” si potrebbe riscontrare, seppur indirettamente, che anche il Covid rientri tra le malattie professionali anche nel caso in cui vi sia una difficoltà nel dimostrare che il lavoratore abbia contratto il virus sul luogo di lavoro.

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