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Trattati di Roma, la Merkel alla Raggi: "Lei è la sindaca presumo"

Rinfrancata dalle vacanze in montagna, la sindaca di Roma Virginia Raggi è ricomparsa in pubblico per i 60 anni dei Trattati di Roma per i quali è stata impegnata a fare gli onori di casa con l'arrivo dei 27 capi di Stato europei. Tra gli altri le telecamere hanno immortalato il siparietto tra la sindaca e la cancelliera tedesca Angela Merkel, dal quale la grillina non è uscita benissimo. Fräu Merkel si è avvicinata e in inglese le ha detto: "Lei deve essere la sindaca, presumo..." vedendola sull'uscio dell'ingresso con la fascia tricolore. Dagospia con un filo di veleno ha notato come il trattamento sia stato più simile a quello riservato a una hostess all'entrata di una fiera espositiva, di certo la cancelliera non le ha dimostrato grande considerazione: "Ci stringiamo la mano? - le ha chiesto - Come vuole eh...", ancora forse un po' scottata dalla brutta esperienza con Donald Trump. Le aspettative del popolo grillino sul discorso di benvenuto della sindaca era alte, ma sono state puntualmente deluse. La Raggi ha avuto l'occasione di parlare davanti a tutta quella classe dirigente che oggi guida l'odiata Unione europea senza mordere, anzi balbettando e con la voce spesso rotta dall'emozione. E non va meglio se si passa al contenuto, neanche fosse stato scritto dal più fervente europeista: "Questa Europa - ha detto la Raggi - non poteva realizzarsi in un giorno - Dobbiamo realizzarla noi, dobbiamo realizzare una comunità solidale. Stare insieme richiede impegno, soprattutto dopo anni segnati da una violenta crisi finanziaria che ha messo a nudo errori. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscerli e rilanciare la sfida: la finanza non è tutto. E nessuno deve rimanere indietro".

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