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Riforme, la seduta notturna finisce in rissa: pugni e insulti tra grillini, governo e vendoliani

Caos totale alla Camera nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 febbraio. Già la giornata era iniziata con grandi tensioni, e nel cuore della notte si è scatenata una rissa tra i deputati del Pd e i Cinque Stelle. Nel corso della seduta-fiume per l'esame delle riforme costituzionali, i grillini chiedevano il rinvio della discussione dell' articolo 15. Dunque, in scia alle sceneggiate degli ultimi giorni, hanno iniziando a battere i faldoni degli emendamenti sui banchi. Quindi i cori rivolti contro i banchi del governo: "Onestà, onestà". Poi la situazione è degenerata, con lo scontro fisico che potete vedere nel video tra i pentastellati e i deputati di Sinistra e Libertà. Il vicepresidente di turno, Roberto Giacchetti, è stato dunque costretto a sospendere la seduta: "Non potete impedire l'esercizio democratico della parola in quest'Aula, non ne avete il diritto", ha accusato i grillini. Tre pentastellati - tra i quali Di Battista e Ruocco - sono stati espulsi. Inotorno all'1.30 a Montecitorio si è presentato Matteo Renzi, per tentare invano di calmare la situazione. La mattina dopo, durante l'assemblea dei parlamentari Pd, il premier-segretario ha lanciato messaggi a muso duro: "Non mi sono fatto ricattare da Berlusconi, figuriamoci se mi faccio ricattare da Grillo sulle riforme. Se le opposizioni hanno deciso di non votare le riforme - ha rintuzzato riferendosi anche a Sel e Fi - è solo un problema loro. Noi sabato (14 febbraio, ndr) chiudiamo l'ultimo voto e basta. Lasciamo sempre aperta la porta ma non accettiamo ricatti. C'è un derby tra chi vuole cambiare l'Italia e chi vuole rallentare il cambiamento"

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