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Roberto Calderoli, voto falsato sul Dl Elezioni? "Quelle tre porte devono essere chiuse", un terremoto per il governo

Un brusio si alza in Aula quando Robeto Calderoli mette in dubbio la presenza di alcuni senatori al voto sul decreto Elezioni. Al Senato è bagarre pura. A scatenare inconsapevolmente il caos il leghista che ha chiesto al governo di procedere al voto con procedimento nominale per alzata di mano sul Dl Elezioni, con tanto di via libera della presidente Elisabetta Casellati. Fin qui nulla di strano se non fosse che immediatamente si sono sollevate proteste con la richiesta della "controprova" con voto elettronico. Proprio su questo si è scatenata l'opposizione che denuncia come la maggioranza sia corsa fuori a "recuperare" i senatori mancanti e necessari a non far passare la proposta. "Bisogna controllare - ha tuonato Calderoli - che quelle tre porte siano chiuse". La proposta promossa dallo stesso leghista, infatti, se fosse stata approvata avrebbe obbligato il governo a porre la fiducia sul decreto. Ma i dubbi sulla votazione hanno costretto la Casellati a sospendere la seduta, ripresa poi poco dopo. Dalle verifiche infatti è emerso che, dopo aver fatto chiudere le porte per la votazione elettronica, nessun senatore è entrato nelle tribune e che pertanto l'esito della votazione resta valido.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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