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Immigrazione, Luca Zaia: "Accogliere chi scappa dalla morte, non chi arriva col barboncino"

In cattedra sale il Doge, Luca Zaia, governatore della regione veneto. Lo fa a margine della seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni per l’approvazione del documento 1970-2020: le istituzioni regionali 50 anni dopo, in cui il leghista commenta l'emergenza immigrazione e, soprattutto, i rischi sanitari connessi agli sbarchi nei giorni del coronavirus. E il Doge picchia duro, come sempre: "Penso che noi dobbiamo essere molto prudenti e non abbassare la guardia - premette -. È pur vero che ci esponiamo continuamente a rischi, perché con l'immigrazione abbiamo rapporti con persone che vengono spesso da sistemi sanitari non efficienti come i nostri. Allora, i dati ci dicono che nove persone su dieci non scappano dalla morte e dalla fame. Abbiamo l'obbligo di dare ospitalità a chi scappa dalla morte e dalla fame, ma decisamente non a chi arriva con i barboncini", conclude Zaia. Il riferimento è ai numerosi sbarchi di immigrati con barboncino al seguito, immagini che continuano ad arrivare da Lampedusa.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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