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Matteo Salvini, il no al governo col Pd: prima di parlare con Mario Draghi

"Come posso pensare di andare al Governo con il Pd? Per serietà io non vado al governo per scaldare con il sedere una poltrona. Unica alternativa è un Governo di centrodestra. Se voglio Tav, Gronda di Genova, Pedemontana è difficile farlo con i signor no". Così, lo scorso 28 gennaio, parlava Matteo Salvini prima dell'incarico a Mario Draghi. Una scelta quella di Mattarella apprezzata dal leader della Lega che, dopo le consultazioni con l'ex governatore della Bce ha aperto alla possibilità di entrare in una sorta di governo istituzionale con dentro anche il Pd. Era stato chiaro, infatti, il segretario del Carroccio nei confronti di un possibile accordo con i dem: "Io non capisco perché il Pd che perde sempre le elezioni deve rimanere costantemente al Governo. Noi in ogni caso proporremo a chiunque i nostri punti e vedremo chi ci sta”. Salvini si era dimostrato molto sicuro, ma il colloquio con Draghi e le garanzie che il premier incaricato gli deve aver fornito, devono avergli fatto cambiare idea. "Noi proporremo a chiunque i nostri punti e vediamo chi ci sta. Un Governo di centrodestra allargato? Se ci sono i numeri sì. Anche con Renzi? No. Mi ci vedete al Governo con Renzi?”. Ma forse, stavolta, Mario Draghi è diventato veramente SuperMario ed è riuscito a convincere Salvini anche su Renzi.

 

 

Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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