Roma, 1 lug. (askanews) - Oltre 6.500 chili di plastica evitati ogni anno, con un risparmio in termini di CO2 di circa 15 tonnellate: questi i numeri dell'iniziativa "Sfusi" di NaturaSì, il terzo step del progetto Plastic Free presentato nel punto vendita di Piazza Farnese a Roma. Dopo le bottiglie d'acqua in plastica e la scelta dei sacchetti riutilizzabili per la frutta NaturaSì ha infatti selezionato 22 prodotti che progressivamente verranno distribuiti solo sfusi: una scelta a salvaguardia del clima e dell'ambiente che si rifletterà anche in un maggior risparmio da parte dei consumatori, dato il costo di vendita minore del 10% rispetto ai prodotti confezionati. Un'iniziativa che fa parte di una più ampia politica aziendale a difesa dell'ambiente, come spiega ad Askanews il presidente di EcorNaturaSì, Fabio Brescacin: "Noi cerchiamo di fare tutti i passi possibili, fa parte della nostra missione, dei nostri intenti anche originari quello di contribuire al miglioramento ambientale: in primis naturalmente col biologico e col biodinamico, il che vuol dire non inquinare e non usare chimica nei campi, però poi anche tutto quello che segue il prodotto dal campo alla tavola ha un suo impatto ambientale". "C'era una certa preoccupazione per il fatto che la gente non potesse abbandonare la plastica" prosegue Brascacin, "invece in realtà le persone si sono adattate molto facilmente. Adesso il terzo passo è lo sfuso, abbiamo dei prodotti che vendiamo solo sfusi. Abbiamo tolto il prodotto confezionato e questo aiuta in qualche modo questo percorso di liberazione graduale dalla plastica. Questo è quello che stiamo cercando di fare: abbiano anche i primi camion a metano liquido, in modo da cominciare anche a sostituire il diesel, quasi tutte le macchine aziendali sono a metano, e quindi cerchiamo di andare in questa direzione. Questo fa parte della nostra coscienza, al di là della strategia aziendale, ma poi diventa anche strategia aziendale". Ma nella battaglia contro la plastica l'Italia è uno dei Paesi in prima linea, con una normativa avanzata anche in campo europeo, anche grazie al contributo di alcune aziende private, che vanno persino oltre quanto previsto dalla legge. Lo spiega ad Askanews Stefano Ciafani, presidente di Legambiente: "Il nostro Paese, che storicamente ha avuto sempre grandi problemi con la gestione dei rifiuti sulla normativa per fronteggiare l'emergenza inquinamento da plastica è stato sempre più avanti degli altri Paesi europei, ha avuto una leadership internazionale che continua ad avere ancora oggi. L'Europa in alcune occasioni ha copiato le leggi italiane, le ha trasformate in direttive europee, come è successo per le buste della spesa, per i cotton fioc, o per il divieto delle microplastiche nei prodotti cosmetici. Questo primato dobbiamo mantenerlo visto che l'Europa imporrà agli altri Paesi membri ciò che l'Italia ha fatto già da tempo. E' importante che ci siano iniziative anche di imprese come nel caso di NaturaSì che alzano ulteriormente l'asticella, per fare in modo che questa seconda emergenza ambientale globale, quella dei rifiuti a mare, seconda solo ai cambiamenti climatici, possa essere affrontata e risolta nel più breve tempo possibile".
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