Il pensiero critico di Veronelli nell'Alta scuola di gastronomia

giovedì 31 maggio 2018
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Milano, (askanews) - Un omaggio, ma soprattutto un modo per dare futuro ai suoi insegnamenti, al suo spirito critico in un momento in cui cucina e cibo sono spesso ridotti a semplici protagonisti di urlate trasmissioni televisive. E' dedicata a Luigi Veronelli l'Alta Scuola italiana di Gastronomia che nasce sull'isola di San Giorgio a Venezia, grazie all'impegno del Seminario permanente Luigi Veronelli, da lui stesso fondato nel 1986, e dalla Fondazione Giorgio Cini. Alessio Fornasetti, consigliere del Seminario permanente Luigi Veronelli, ci spiega come è nato questo progetto: "Nasce, lo dice un po' il nome della scuola, da Luigi Veronelli - ha spiegato - da riprendere questa capacità straordinaria che Luigi Veronelli ha avuto nel tempo di cercare, sperimentare e capire il gusto, non soltanto della degustazione del cibo e del vino, ma di scoprire giacimenti culturali, gastronomici e rapporti tra le persone". Per il presidente del comitato scientifico, già rettore dell'Università di Pollenzo, Alberto Capatti, a muovere questa nuova realtà formativa sarà proprio il pensiero anarchico di Veronelli, inteso come visione critica del sistema: "Oggigiorno - osserva Capatti - il made in Italy è una sorta di culla beata per dei bambini adulti che parlano di cibo, vino. Questa culla beata va un po' scossa, non esiste. L'alta scuola intenderà spostarsi criticamente nelle direzioni che sono le direzioni non convenzionali". In nome del critico, scomparso nel 2004, e del suo impegno di una vita, l'Alta scuola di Gastronomia proporrà una formazione che andrà oltre l'esperienza sensoriale di cibo e vino per scoprirne le persone che li animano, la loro storia, le tradizioni da recuperare. E proprio per questo si rivolge, innanzitutto a chi con questo ci lavora tutti i giorni "L'alta scuola di gastronomia si rivolge agli operatori del settore e ai nuovi operatori - ha raccontato Fornasetti - e lo scopo è quello di integrare la formazione tecnica e tecnologica con un approfondimento culturale. In tutte le scuole di formazione di qualunque livello questo manca e noi ci proponiamo come gli unici a integrare l'esperienza tecnica con dati e valori culturali". "I primi alunni che abbiamo immaginato sono delle persone che già operano all'interno del sistema - ha aggiunto Capatti - che opera spesso con una determinazione professionale e a loro intendiamo rivolgerci per scuoterle". L'alta scuola aprirà per la prima volta le sue porte al mondo nella settimana della Cultura gastronomica, dal 2 all'8 luglio mentre il primo corso di alta formazione partirà nel 2019 e avrà come titolo Camminare le vigne, una sorta di dedica al vino tema caro a Luigi Veronelli. Nel 2020 invece partirà il corso dedicato alla cucina italiana, a cui il comitato scientifico sta ancora lavorando. Per la Fondazione Cini che ospiterà la sede si tratta di una preziosa occasione per ribadire il ruolo della cultura gastronomica nell'ampio mare del sapere e dell'arte Pasquale Gagliardi, presidente Fondazione Cini: "Noi non ci occupiamo di cultura alta o bassa, di ogni forma di manifestazione della cultura e per me la capacità di combinare i sapori per il piacere del palato è identica alla capacità di combinare i colori per i piaceri della vista. E' un'arte come le altre che va combinare in modo diverso. Essendo la finalità della fondazione Cini di valorizzare la cultura italiana e veneziana, e ci è parso del tutto naturale ospitare la scuola di Alta gastronomia a San Giorgio".