Elly Schlein, sfregio a Meloni da Fabio Fazio: "Tradimento"

La segretaria Pd a CTCF: imbarazzo su Conte, ottimismo sui referendum, attacco scomposto alla premier. E oggi protesta davanti alla Rai
lunedì 19 maggio 2025
Elly Schlein, sfregio a Meloni da Fabio Fazio: "Tradimento"
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Questa mattina Elly Schlein sarà al presidio Rai a Roma, in via Teulada, per dire "Spegniamo TeleMeloni, accendiamo la democrazia". Il nuovo slogan coniato dal Partito democratico per protestare contro la tv pubblica con una mobilitazione davanti alle sedi regionali della Rai. L'accusa? Il presunto black out informativo in corso sui referendum che si svolgeranno l'8 e 9 giugno prossimi. Nell'attesa, la segretaria del Pd ha pensato bene di "occupare" il canale Nove andando ospite da Fabio Fazio domenica sera a Che tempo che fa. Uno spazio, va detto, quello sì da sempre precluso alle forze del centrodestra.

"Noi siamo l’unico partito che fa discussioni vere e che può anche cambiare linea, io non lo cambierei per niente al mondo con uno di questi tanti partiti personali del capo, dove per cambiare idea deve cadergli una tegola in testa. Quindi benissimo che oggi ci sia una nuova linea e che sia a favore dei 5 Sì a questo referendum - ha spiegato Schlein seduta davanti a Fazio a proposito dei referendum -; io ero in piazza con la Cgil già nel 2015 contro queste riforme sul lavoro. Abbiamo preso una decisione, discutendola nella Direzione Nazionale non ci sono stati voti contrari, io ho sempre detto che non avrei chiesto abiure personali a nessuno".

"La cosa che mi rende orgogliosa - ha aggiunto - è che i sondaggi di questi giorni fanno vedere che c’è un’alta adesione ai quesiti, ma dove è più alta è proprio nella nostra base, vuol dire che la nostra base è anche in grado di riconoscere quando sono stati fatti degli sbagli e può mobilitarsi per correggerli", è il riferimento a lavoro e Jobs Act. "Io penso e credo che l’Italia possa sorprenderci con un’ondata di partecipazione l’8 e il 9 giugno per andare votare per dire basta alla precarietà, che condiziona la vita soprattutto delle nuove generazioni, per aumentare sulla sicurezza sul lavoro, perché siamo una Repubblica fondata sul lavoro in cui ogni giorno si muore di lavoro e di stage, e per riconoscere finalmente la cittadinanza a chi nasce o cresce in Italia". 

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Non poteva mancare a CTCF un attacco alla premier: "Per Giorgia Meloni è tutto bianco o nero. O pieghi la testa a qualsiasi cosa faccia e dica Trump, come purtroppo ha fatto lei, oppure vuoi uscire dalla Nato e non avere più un’alleanza con gli Usa. É normale che quando Trump ha postato un video con un’immagine truce di Gaza trasformata in un resort per ricchi, il governo italiano non abbia detto una parola di condanna?". "Noi ci rendiamo conto che abbiamo un governo italiano che se già prima era silente sul dramma di Gaza, da quando è arrivato Trump si è ammutolito del tutto? Noi crediamo che questo tradisca la tradizione diplomatica del nostro Paese, che è sempre stato attento alla questione palestinese e si è sempre battuto per la soluzione due popoli e due Stati". 

Schlein glissa invece su Giuseppe Conte: "Abbiamo avuto idee diverse su come supportare l'Ucraina" ma "ci sono cose su cui siamo molto d'accordo", come sulla situazione nella Striscia di Gaza: "Abbiamo presentato una mozione unitaria". Quindi, ha concluso, "ci sono differenze ma anche molti punti in comune". Inciso: oltre alle divergenze in politica estera, non proprio marginali, ce ne sarebbe una, e grossa, anche in politica interna. "Non condivido la linea di M5s di dare libertà di coscienza" sul referendum sulla cittadinanza. "Anche il Pd su questo deve fare un po' di autocritica".

Quando era al governo "si poteva mettere una fiducia in più e provare a far passare la riforma della cittadinanza, si poteva fare uno sforzo in più. Oggi con il referendum abbiamo l'occasione di fare un primo passo. Quando torneremo al governo cambieremo per intero una legge che risale al 1992. Chi nasce o cresce in Italia è italiano e nessuno può toglierli questo diritto".

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