(askanews) - "Il Salento in una stanza", piccolo ristorantino nel cuore di Roma, a via Mantova, dove è possibile gustare piatti tipici salentini, o rivisitati dalle abili mani di un giovane Chef, Roberto Cazzato, che nei piatti oltre agli ingredienti ben dosati per catturare i sapori opportunamente miscelati, mette anche il cuore e tutta la sapienza di un uomo che viene dal mare. Perchè qui si parla di pesce e di cucina mediterranea. Quella vera, però. Così il giovane Chef svela ad Askanews i suoi segreti per fare i "Fiori di zucca al nero di seppia". "Sono Roberto Cazzato, ho 23 anni e vengo da Tricase, in provincia di Lecce". "E' un paese a 50 Km quasi da Lecce. E' minuscolo. Eccolo qui. Ho fatto la Scuola Alberghiera di Santa Cesarea Terme e mi sono diplomato nel 2012", dice lo Chef ad Askanews. "I fiori di zucca - spiega - c'è sempre stato nella degustazione dei sapori salentini. E' partito come un semplice fiore di zucca ripulito e impastellato. Poi visto che non riusciamo mai a stare fermi, vogliamo sempre qualcosa di più, e qualcosa di più buono, lo abbiamo fatto ripieno con la ricotta di pecora, no vaccina perchè ha un sapore molto più centrato. Poi abbiamo messo dei pomodori secchi e dell'erba cipollina. L'abbiamo fatto anche questo in pastella al nero. E sotto ci abbiamo messo un pesce: abbiamo scelto la seppia che è praticamente cotta a 54 gradi, nonchè appunto ammorbidita, quindi dà la sensazione di un prodotto crudo, ma in realtà è cotto". "Un piatto che è nato esattamente prima dell'estate - prosegue lo Chef - sono orecchiette al nero con cozze e pecorino e sotto abbiamo una crema di piselli di Specchia, che è un piccolo paese".
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