Covid19, Console russo a Milano non esclude nuovi aerei con aiuti
Milano, 17 apr. (askanews) - Le polemiche non accennano a smorzarsi. Qualcuno sostiene che abbiano avuto tale forza da ritardare l'arrivo di un carico con nuovi ventilatori polmonari dalla Russia. Ma non è così secondo Alexander Nurizade, console generale della Federazione russa a Milano, ossia l'uomo sul campo della diplomazia russa. In un recente tweet ha mostrato l'atterraggio di un velivolo russo all'aeroporto di Bergamo con altri aiuti. E quando gli si chiede se arriveranno di nuovo aerei, risponde così:
"Io spero che arrivino anche altri. Dopo il contatto telefonico fra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, su richiesta della parte italiana la Russia ha inviato in Italia il 22 marzo 15 aerei cargo con il contingente degli esperti e medici, nonché materiali sanitari e varie attrezzature mediche, comprese le mascherine e ventilatori polmonari. Poi sono arrivati altri due aerei a Verona e Bergamo con altri materiali medici destinati sia agli ospedali italiani che al contingente russo. Non escludo l'arrivo di nuovi aerei".
In una questione così delicata e complessa, i numeri sono importanti. Il console ci ribadisce che il contingente russo, in tutto 104 persone, comprende esperti di disinfezione e 8 squadre medico-infermieristiche. Tutto il personale è dislocato attualmente a Bergamo dove la situazione è tra le più gravi in Italia.
"Fino ad oggi gli specialisti russi in stretto contratto con i colleghi italiani hanno effettuato la profonda bonifica delle 68 RSA in 64 località bergamasche, 480 mila m.q. di superfici interne e 65 mila m.q. di superficie esterne. I medici russi sono impegnati nell'ospedale da campo di Bergamo. Finora hanno gestito 54 malati di cui 15 sono già dimessi. Le attrezzature russe, compresi i ventilatori polmonari, sono utilizzate negli ospedali di Milano e Bergamo".
Le polemiche cresciute sui giornali italiani intorno alla presenza dei russi in Italia hanno rallentato o addirittura fermato l'invio di materiale medico di produzione russa e ventilatori Aventa M?
"Per me è importante dividere le cose di sostanza da quelle superficiali. Gli aiuti russi all'Italia sono un intervento umanitario di particolare importanza. Per tutto il resto considero la polemica infondata e inopportuna, non ci interessa più di tanto. Ovviamente ne siamo al corrente, ma voglio precisare che alcuni articoli di carattere, direi, provocatorio, non hanno minimamente influenzato il lavoro dei nostri medici ed esperti in bonifica. Il lavoro continua. A prescindere da tutto ciò, la nave va".
In molti già sottolineano che la pandemia di Covid 19 cambierà gli assetti geopolitici mondiali. Lei, da attento osservatore politico, è d'accordo con questa tesi?
"Il mondo post-pandemico sicuramente subirà delle trasformazioni profonde. Lasciamo l'analisi approfondita ai politologi. Il lavoro dei diplomatici invece è più pratico e pragmatico. Mi sembra molto importante escludere la strumentalizzazione del tema del Coronavirus e concentrarsi di più sulle misure concrete volte a contenerlo e a minimizzare i danni che porta alla salute e alle vite delle persone. E poi spetterà a tutti noi ricostruire insieme la nostra casa. In seguito alla crisi, dovremmo sicuramente studiare in che maniera vanno ricostruite le economie dei singoli Paesi e l'economia mondiale. Forse andranno ripensati il ruolo degli stati e delle organizzazioni internazionali d'integrazione e i loro modi di contrastare le sfide globali. Ma ripeto, la cosa essenziale oggi è l'assistenza reciproca che è chiamata, direi anche destinata, a diventare il principio chiave della cooperazione internazionale nei nostri tempi turbolenti".