Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, 2019 l'annata migliore
Roma, 23 apr. (askanews) - Presentati oggi i dati economici 2019 per la Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Collegati con lo studio di askanews Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, ed Enzo Risso, direttore scientifico SWG, hanno fatto il punto sulla fotografia del 2019 con i risultati assolutamente positivi raggiunti, per poi focalizzarsi sui primi mesi del 2020 colpiti dall'emergenza COVID 19, che oltre ad aver modificato i comportamenti di consumo nell'immediato, lascia supporre cambiamenti anche nel medio periodo, che potrebbero rivelarsi vantaggiosi per la Denominazione.
"Il momento storico attuale è ovviamente di grande incertezza e drammatico - ha spiegato Nardi - ma la fotografia del 2019 è positiva. Uno studio portato avanti dall'Università di Padova attraverso l'osservatorio economico del Conegliano Valdobbiadene evidenzia come i fondamentali della denominazione siano positivi. Sotto il profilo dell'organizzazione produttiva, numero di imprese, tenendo conto che parliamo di una piccola realtà di soli 15 Comuni posta tra Venezia e le Dolomiti, zona particolarmente difficile per le pendenze e le ripide colline, dove 3400 famiglie coltivano 8000 ettari di vigna. Abbiamo prodotto oltre 92 milioni di bottiglie nel 2019, il 56% consumate in Italia e il 44% esportate. Sono 182 le aziende che spumantizzano questo prodotto e il valore complessivo ammonta a 524 milioni di euro".
"Il Conegliano Valdobbiadene prosecco superiore ha una capacità di traino per l'economia locale, grazie all'enoturismo, nel 2019 i visitatori sono infatti passati da 400 mila a 460 mila, un trend estremamente positivo grazie anche al riconoscimento Unesco a Patrimonio dell'Umanità per il paesaggio delle Colline del Conegliano Valdobbiadene - ha aggiunto Nardi. Una realtà indubbiamente positiva, identitaria con queste colline, che cerca di garantire una sostenibilità sociale, ambientale ed economica a 360 gradi".
Dott. Risso, direttore scientifico di SWG, quali sono le richieste tendenziali e di attenzione a questo territorio così di eccellenza?
"Come accennava il presidente Nardi il fatto di essere stati riconosciuti patrimonio dell'Umanità è un grande driver per questi territori. Rispetto al 2017 la conoscenza dei territori è aumentata del 22% nel corso dell'ultimo anno. E gli italiani stanno anche cambiando ovviamente i loro gusti, e sono molto interessati ad entrare direttamente nelle cantine del Prosecco Conegliano superiore. Il 44% vorrebbe avere rapporti diretti con le cantine, il 33% sarebbe interessato ad acquistare direttamente online con l'e-commerce e altro aspetto significativo il 68% degli italiani sarebbe interessato a fare un pranzo o un aperitivo nelle vigne del Conegliano".
Presidente Nardi, per concludere, il momento è sfidante per il paese, per le imprese e per una realtà come la vostra così radicata sul territorio. C'è da lavorare. Che messaggio arriva da questa presentazione guardando al 2020? "Abbiamo fondamentali positivi, poggiamo su un territorio bello e riconosciuto dall'Unesco, accanto a questi elementi credo si debba fare network tra produttori all'interno dell'intera filiera, penso agli operatori del canale Horeca. Il nostro è un prodotto internazionale, quindi dobbiamo guardare ai paesi esteri, dobbiamo rapportare il brand con l'immagine del Made in Italy, quali ambasciatori italiani dell'eccellenza nel mondo, e infine credo che tutti insieme dobbiamo raccontare il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore come un prodotto culturale, il prodotto di una storia, di una tradizione, di un saper fare della gente di un territorio ben definito".