Argentina, l'abbraccio perduto dei danzatori di tango
Buenos Aires, 28 apr. (askanews) - "Nel tango ci si conosce attraverso l'abbraccio", ha detto una volta Miguel Angèl Zotto, uno dei ballerini di tango più grandi di tutti i tempi. Oggi, in tempo di quarantena, l'abbraccio è perduto e le milongas a Buenos Aires sono chiuse.
Come tante attività sospese a tempo indeterminato per l'emergenza coronavirus, anche il tango oggi riprende vita on line. La comunità di tangueros si è riorganizzata con i corsi in collegamento video. Col telefonino davanti, una decina di persone si esercitano nel salotto di casa con passi e mosse a distanza. Ma, a parte qualche fortunata coppia, si balla senza accompagnatore e senza abbracci. "Ballare a casa non è minimamente comparabile a una serata in milonga. La magia di arrivare e di trovare i compagni di danza. La musica, l'attesa di un invito a ballare nella notte", racconta Carolina Antonin, una appassionata di tango che sta prendendo lezioni on line.
Di questi tempi il ballo a distanza è comunque meglio di niente, secondo Maria Plazaola, insegnante di tango milonguero, quello dall'abbraccio strettissimo: "A parte i tanti problemi tecnici, di connessione e di sincronia tra immagini e musica mi sono resa conto che gli amanti del tango avevano tutti bisogno di ritrovarsi", ha spiegato.
E' un primo passaggio, un momento di pausa e di ripasso a distanza, prima di tornare in pista, come si augurano tutti. "Suppongo che si ricomincerà con abbracci un po' meno stretti di quanto vorremmo. Si comincerà gradualmente, poco a poco" ha detto il tanguero argentino Jorge Duallo.
Intanto, in Corea, dove l'emergenza è alle spalle, gli amanti di tango si sono arrangiati così...