Così i boss storici di Palermo riorganizzavano Cosa nostra
Palermo, 23 giu. (askanews) - I boss storici di Cosa nostra, scarcerati per aver scontato la pena, una volta fuori dalla mura del penitenziario, riprendevano immediatamente i posti di comando nei clan. E' quanto hanno scoperto i carabinieri di Palermo che hanno arrestato 10 persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione aggravata, furto aggravato
violazione delle prescrizioni imposte dalle misure preventive. Dalle indagini è emerso come due scarcerati eccellenti, Giulio Caporrimo e Nunzio Serio, stavano riorganizzando il mandamento mafioso di Palermo Tommaso Natale e puntavano a controllare i cantieri edili della parte ovest della città come spiega il Comandante del reparto operativo di Palermo Colonnello Mauro Carrozzo.
"Le indagini in particolare coprono un tempo che va da febbraio a settembre 2017, quando il boss Giulio
Caporrimo scarcerato e poi riarrestato ha avuto il tempo di riorganizzare il mandamento di Tommaso Natale con particolare attenzione alle attività estorsive nei confronti di imprenditori edili, una delle attività che sono forte di reddito per cosa nostra".
Nelle video intercettazioni si vede Caporrimo che durante gli incontri con gli affiliati dava un bacio in bocca ai suoi collaboratori più stretti, segno d'investitura.
Intanto la DIA di Trapani, coordinata dalla Procura di Marsala, ha eseguito la confisca di beni per un valore di 250mila euro nei confronti del pregiudicato Gaspare Como, commerciante di Castelvetrano (Tp) e cognato di Matteo Messina Denaro, già sorvegliato speciale e attualmente detenuto per associazione mafiosa.