Nuovi contagi in Israele, si teme la seconda ondata
Tel Aviv, 6 lug. (askanews) - E' di nuovo allarme Coronavirus in Israele, dove sono stati registrato almeno 803 csi di contagio solo domenica. Secondo il bilancio del ministero della Sanità, nel Paese sono attualmente oltre 11 mila i casi di contagio, e fino ad oggi si registrano 331 decessi.
Sotto accusa le misure di allentamento che hanno portato a una seconda ondata, tanto che il governo si prepara a nuove restrizioni: tra queste, imporre un limite di 20 persone nelle palestre, nei bar, nei locali notturni e nelle sinagoghe per rispondere al continuo aumento del numero di casi dopo la riapertura delle attività economiche a maggio.
Anche eventi e spettacoli culturali saranno nuovamente interessati da misure di restrizione. Le spiagge non saranno chiuse ma i bagnanti saranno limitati a determinati orari.
Nonostante la situazione d'allarme allo Sheba Medical Center, nel distretto di Tel Aviv, dicono che la situazione è sotto controllo.
"In questi giorni assistiamo a uno tsunami di pazienti alle unità d'emergenza", ha spiegato Yael Haviv-Yadid, manager all'unità di terapia intensiva dell'ospedale.
"Siamo pronti per i grandi numeri previsti dalle autorità. Abbiamo ventilatori per decine, centinaia di casi", ha aggiunto.
"Ci sono pazienti in condizioni serie e pazienti gravi, ma qui all'ospedale registriamo meno presenze di pazienti con sintomi leggeri o condizioni di media difficoltà", ha concluso.
Anche nei territori palestinesi si registra un drammatico aumento dei contagi, con 472 nuovi casi nelle ultime 24 ore e 4722 casi attivi. L'Anp chiede di chiudere i punti di passaggio tra Israele e Cisgiordania per contenere la diffusione del nuovo coronavirus, a seguito di un aumento del numero di casi per entrambe le parti.