A Piovani premio France Odeon, fa auguri a Sorrentino e Taviani
Roma, 9 feb. (askanews) - Nicola Piovani ha ricevuto all'Accademia di Francia di Villa Medici, a Roma, il premio Foglia d'oro France Odeon per la colonna sonora del film "Les amours d'Anais", di Charline Bourgeois-Tacquet. L'opera prima della regista francese, interpretata da Anais Demoustier, Danis Podalydès e Valeria Bruni Tedeschi, arriverà nei cinema italiani ad aprile.
Il compositore ha già lavorato con diversi registi francesi, anche se, all'indomani della candidatura di "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino all'Oscar, il suo pensiero è per il cinema italiano: "Vorrei fare proprio un grande in bocca al lupo a lui e a tutto il cast del suo film".
Anche l'ultimo lavoro di Piovani nei prossimi giorni sarà protagonista sulla scena internazionale: "Leonora addio" di Paolo Taviani, di cui ha realizzato la colonna sonora, è infatti l'unico film italiano in concorso al festival di Berlino.
"Non sapete quanto mi piace quel film" spiega Piovani, "quanto voglio bene non a Paolo, quella è un'amicizia che riguarda noi, proprio al film, al fatto che lui alla sua età ha voluto fare un film così rischioso, inventivo, così creativo, così pieno di densità poetica".
PIovani, che nel 1999 vinse l'Oscar per la colonna sonora de "La vita è bella", ha realizzato la musica di quasi cento film, lavorato oltre che con i Taviani e Benigni, con Bellocchio, Bertolucci, Moretti, Monicelli, Fellini e molti altri: "Fellini aveva una grandissima sensibilità riferita, riportata a quei 10-12 titoli in tutto che lui conosceva di storia della musica. Ma una particolare sensibilità per la musica, per distinguere una soluzione da un'altra ce l'ha Roberto Benigni, a sorpresa, sorprendentemente. Io quando avevo qualche dubbio, 'do diesis o fa diesis?', gli facevo sentire le due versioni e lui con piglio, e non casuale, non tanto per dire qualcosa".
Piovani appare, con la sua testimonianza, anche nel film "Ennio", realizzato da Giuseppe Tornatore sul Maestro Morricone, nei cinema dal 17 febbraio.
Se gli si chiede quale sia il suo metodo per creare una colonna sonora, Piovani risponde: "Il metodo è entrare il più possibile nello spirito di quel film, cogliere quale è l'essenza, l'anima non verbalizzabile di quella poetica lì, quello che si può dire in musica e non si può dire a parole".