Bocciati referendum cannabis e responsabilità diretta magistrati
Roma, 16 feb. (askanews) - "Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum, io dico, sulle sostanze stupefacenti, non sulla cannabis". Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, spiegando le motivazioni delle sentenze nella conferenza stampa seguita alla camera di consiglio dedicata ai quesiti referendari, iniziata martedì 15 febbraio con la bocciatura di quello sull'eutanasia.
Amato ha spiegato che il quesito in merito avrebbe violato "gli obblighi internazionali plurimi che abbiamo e che sono un limite indiscutibile dei referendum".
Inammissibile per i giudici della Consulta anche il quesito referendario sulla responsabilità diretta dei magistrati. Sarebbe stato un referendum "innovativo più che abrogativo", ha sottolineato Amato.
La Corte ha giudicato invece ammissibili 5 quesiti sulla giustizia: quello sulla valutazione dei magistrati, l'abrogazione della legge Severino in materia di incandidabilità dei condannati, la limitazione delle misure cautelari, quello sulla separazione delle funzioni dei magistrati e quello sull'abrogazione delle norme sulle elezioni del Csm.