Imprese e Industria 4.0, alla scoperta del modello tedesco
Milano, 7 lug. (askanews) - Quali strategie si possono adottare per sostenere le imprese europee nella trasformazione verso l'"Industria 4.0"? Se n'è discusso in un workshop organizzato da Vodafone e in parte dedicato alla piattaforma "Industria 4.0" sviluppata in Germania. Una realtà nata per mettere in contatto player pubblici e privati per accelerare la trasformazione digitale delle aziende. Lukas Klingholz, a capo del comparto Cloud & Intelligenza Artificiale di Bitkom - l'associazione che rappresenta più di 2.000 aziende dell'economia digitale in Germania - ha spiegato come funziona: "Si tratta di una soluzione multi-stakeholder che è stata fondata circa dieci anni fa da istituzioni, aziende e associazioni con il contributo del Ministero dell'Economia e del Cambiamento Climatico e il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca. L'obiettivo di "Industria 4.0" è quello di mettere in contatto tutti gli stakeholder interessati, come le associazioni del settore manifatturiero, dell'ingegneria elettronica e dell'ICT e del digitale, tra cui BitKom, in modo da discutere insieme i progetti di trasformazione digitale nell'Industria 4.0 e scambiare prospettive, parlare di casi d'uso, standardizzazione, interoperabilità e nuovi modelli di business".
Senza dubbio soluzioni come la piattaforma "Industria 4.0" permettono di aumentare la fiducia delle PMI nel ricorso a forme di incentivazione pubblica. Come ha sottolineato Ben Wreschner, Chief Economist & Head of Public Affairs del Gruppo Vodafone: "Ci sono due aree in cui la politica può contribuire ad accelerare le applicazioni dell'industria 4.0, e poi una terza, che non è strettamente politica, ma in cui i governi possono davvero intervenire. Le due aree di intervento riguardano innanzitutto i dati: la piattaforma istituita dai nostri colleghi tedeschi sull'Industria 4.0 ha evidenziato che le aziende non sono sicure di come utilizzare i loro dati. Nell'UE abbiamo un ambiente di regolamentazione dei dati molto forte, basato sul GDPR, che riguarda i dati personali, ma le aziende, che per natura sono più avverse al rischio, non sono sicure di come possano sfruttare i dati per migliorare la produzione e l'innovazione. Quindi, avere una piattaforma industriale di cui fanno parte anche i governi per creare un ambiente sicuro per l'uso dei dati e per la loro condivisione, se necessario, può sbloccare alcuni dei ritardi che si verificano nell'implementazione delle applicazioni dell'Industria 4.0. La seconda area in cui è necessario un investimento a lungo termine è quella delle competenze digitali, che devono essere introdotte fin dalla prima infanzia e che devono essere diffuse in tutta l'economia e la società, in modo da eliminare il blocco della mancanza di personale sufficientemente qualificato per le soluzioni digitali, che è un ostacolo alla diffusione, soprattutto nelle piccole organizzazioni che non possono disporre di personale specializzato per utilizzare queste tecnologie. E poi la terza area, che non è strettamente politica, riguarda le risorse finanziarie. Spesso le piccole e medie imprese hanno maggiori difficoltà finanziarie. Per questo motivo, le sovvenzioni pubbliche per la diffusione di queste tecnologie possono contribuire ad accelerare il processo. In questo modo, collegandosi a ciò che ho detto prima sul de-risking, si può ridurre il rischio anche dal punto di vista finanziario. In questo modo le aziende sono più convinte nel fare questo salto nel futuro attraverso le nuove tecnologie che guideranno i loro risultati economici e i loro miglioramenti".