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Autonomia, Calenda: sono a favore ma non a quella di Calderoli

Milano, 26 gen. (askanews) - "La mia posizione sull'autonomia è molto chiara; l'autonomia e anche nel nostro programma, ma il problema è quale autonomia". Carlo Calenda spiega così, a Milano per una iniziativa a sostegno di Letizia Moratti, la posizione del terzo polo sulla riforma dell'autonomia del ministro leghista Roberto Calderoli.

"Davvero vogliamo che le regioni si occupino di politica commerciale a livello europeo, cioè che un trattato di libero scambio debba essere ratificato da tutte le regioni italiane? Vogliamo davvero che le regioni siano responsabili dei rapporti con l'Europa così sul Pnrr vanno a discutere 21 regioni a chiedere queste competenze?", si chiede Calenda, che prosegue: "Se poi uno mi dice 'ma nell'autonomia, dobbiamo dare i soldi degli istituti tecnici superiori, che sono 1,4 miliardi di euro, direttamente alle regioni'? Dico di sì, però anche qua bisogna che prima le persone sappiano cosa c'è dentro questa autonomia che Calderoli sta proponendo. Ci sono delle competenze che sono assurde: far insegnare a scuola il Veneto invece che l'italiano è una cosa demenziale. Pensare che le regioni si possano fare la loro rete elettrica o di distribuzione del gas regionale è demenziale. Anzi è il contrario, bisogna riportare allo Stato le funzioni ad esempio sulle normative ambientali che devono essere uguali in tutta Italia, altrimenti gli imprenditori impazziscono, e dall'altro lato la competenza sull'energia in termini di infrastrutture strategiche. Quindi io dico 'sediamoci, discutiamo le competenze che è giusto delegare, ma non perché sia una bandierina per Calderoli, perché la Lega con questo sistema ha distrutto l'Italia",

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