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Nobel 2023 chimica, tecnologia che ha prodotto laser indossabile

Roma, 30 ott. (askanews) - Il riconoscimento che l'Accademia svedese ha attribuito a Moungi G. Bawendi, Louis E. Brus e Alexei I. Ekimov riguarda la scoperta e la sintesi dei punti quantici, ovvero i componenti più piccoli finora scoperti nel mondo delle nanotecnologie: si tratta di particelle di materiali semiconduttori dalle dimensioni nanometriche, dove un nanometro corrisponde a un miliardesimo di

metro, che hanno rivoluzionato lo studio e la manipolazione della materia a livelli minuscoli. Le loro piccole dimensioni

permettono infatti di sfruttare proprietà uniche, a partire dal colore, che vengono meno quando si passa a dimensioni maggiori.

Tecnologia che, nel cuore del Veneto, ha prodotto un laser indossabile che ha permesso al campione di tessnis, Novak

Djokovic, di tornare assoluto protagonista.

"Sono rimasto stupefatto -spiega Fabio Fontana, Ceo di Tao Tecnologies, l'azienda che produce il laser- quando al Roland

Garros, Djokovic ha alzato la maglietta e si è visto il dispositivo, per non parlare della dichiarazione in conferenza stampa! Probabilmente l'ha usato per tenere "in bolla" il suo assetto posturale e ridurre il rischio di dolori muscolari. Il bello è che non se ne stacca più. Lo si è visto in ogni match anche a Wimbledon. Il nostro laser indossabile ha fatto il giro del mondo. E noi siamo contenti di aver fatto la nostra parte e di aver reso onore all'Italia, contribuendo alla sua vittoria che arricchisce ancor di più un palmares da fare invidia".

Ma Novak non è il solo atleta a farne uso: "Abbiamo dato ossigeno -afferma Fontana- al ciclista Andrea Pasqualon, che lo

ha applicato anche al recente Giro d'Italia, al campione di marcia, Michele Antonelli, e abbiamo permesso alla sciatrice Asja

Zenere di non abbandonare le gare. Aveva avuto in brutto incidente che le aveva procurato la rottura del ginocchio.

Faticava a riprendersi con la sola fisioterapia. Ma, una volta applicato il nostro dispositivo, è tornata a veleggiare fra i

paletti dello slalom gigante come se nulla fosse accaduto e si è imposta in Coppa Europa, ritrovando così il sorriso. Anche nel

calcio ovviamente se ne fa uso. Abbiamo iniziato, anni fa, con il Palermo, di Zamperini ma oggi sono diversi i professionisti che

lo utilizzano. Come, ad esempio, Mirko Antonucci del Cittadella". Noi formiamo medici e fisioterapisti e loro li usano sui loro

atleti.

Off record, Fontana svela anche un segreto. Per il momento, inconfessabile: "La mia invenzione -ricorda- non cura solo il

dolore ma viene usato anche per prevenirlo. Una nota società di calcio di Serie A, una squadra molto importante, ha deciso di

applicarlo nei plantari degli scarpini. Degli scarpini di tutti i suoi calciatori. Non posso svelare il nome ma sono sicuro che le

prestazioni rese siano migliorate anche grazie al nostro intervento. Il nostro obiettivo però non è solo quello di rendere

più efficace il lavoro di un atleta. La nostra ambizione è quella di consentire a tutti di poter vivere meglio la propria

quotidianità"

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