Milano, 27 ott. (askanews) - Nella cittadina di Volendam, Geert Wilders, leader dell'estrema destra olandese, parla alla vigilia delle elezioni legislative. I sondaggi danno il suo Partito per la Libertà, il PVV, in corsa per un nuovo successo elettorale, ma gli altri partiti hanno escluso alleanze con lui.
"Ogni cosa a suo tempo. Prima vinciamo le elezioni e poi vedremo. Ma sono molto ottimista: il PVV va bene e potremmo davvero vincere. E sarebbe la morte della democrazia se nei Paesi Bassi si ignorasse il vincitore delle elezioni nella formazione del governo. Ma ripeto, non abbiamo ancora vinto e per questo dobbiamo lottare in ogni momento per conquistarci la vittoria".
Alla domanda su cosa farebbe da premier, Wilders risponde: "Dal primo giorno introdurrei uno stop all'asilo. Si può fare grazie all'articolo 72 di un trattato europeo. I tedeschi lo applicano già, noi solo in minima parte. Il 97% dei richiedenti asilo arriva da Paesi sicuri come Germania e Belgio: non sono più rifugiati, ma migranti. E quindi non li faremo entrare".
Sulla crisi politica, aggiunge: "I problemi dell'immigrazione, della sanità e dell'edilizia non verranno risolti da un governo di centro. Sono gli stessi partiti che, con i governi Rutte, hanno fatto esplodere il numero dei richiedenti asilo e la carenza di case. Solo il PVV può cambiare davvero le cose".
Infine, un appello agli elettori: "Molti dicono che non vogliono governare con noi, ma è il popolo a decidere. Non è democratico escludere un partito prima del voto. Mercoledì comanda il popolo, giovedì i politici. Prima di tutto, andiamo a votare in massa. E giovedì, forse, ci sveglieremo in un altro mondo".



