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L'ondata rossa nella politica Usa: perché sentiremo presto parlare della compagna Alexandria Ocasio-Cortez

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Bisogna riparlare di Alexandria Ocasio-Cortez, che si autodefinisce, ed e', una Socialista-Democratica avendo la tessera dello SDA, Socialisti Democratici d'America. AOC non e' una meteora ma un astro destinato a durare nel firmamento Democratico, di cui e' di fatto diventata la stella polare. A fine giugno avevo gia' scritto un articolo di cronaca su AOC, 28 anni, ispanica, ex barista, perche' aveva vinto le primarie di partito in un distretto newyorkese – tra il Bronx e i Queens - solidamente Democratico. A sorpresa, aveva superato per 57% a 42% il deputato DEM in carica Joe Crowley, 56 anni. Crowley, da 20 anni sempre rieletto in Congresso e attualmente al quarto posto nella gerarchia del partito alla Camera, era in corsa per subentrare al vertice spodestando Nancy Pelosi. La vittoria ha proiettato la ragazza nell'empireo mediatico, oltre che in quello politico Democratico nei gironi piu' sinistri del partito. Meno di un mese dopo la vittoria su Crowley, AOC e' gia' una delfina del senatore socialista Bernie Sanders, di cui e' stata volontaria nella campagna persa contro Hillary nel 2016, e con lui sta compiendo un giro nell'interno degli USA, in quegli Stati che hanno aiutato Trump a vincere. Ieri i due hanno fatto un comizio nel Kansas, Stato storicamente repubblicano, alla presenza di 3 mila appassionati seguaci di Sanders. Il vecchio senatore rosso ha preso sotto la sua ala AOC, anche perche' la giovane, con la sua eta', non puo' essere una sua concorrente. Sanders avra' 79 anni nel 2020, ultimo realistico tram, per lui, per tentare la corsa alla Casa Bianca. Per fare il presidente bisogna infatti avere come minimo 35 anni, e AOC, nata il 13 ottobre del 1989, li compira' nel 2024, qualche settimana prima del voto presidenziale successivo al prossimo. Quindi la ragazza ha tanto tempo per farsi le ossa, cioe' per farsi conoscere meglio e, sperabilmente, per farsi votare da qualche fan in piu'. Nelle primarie di fine giugno, per stroncare la carriera di Crowley le sono bastati 15mila voti, contro i 12mila dell'avversario. Se si pensa che nelle elezioni di medio termine del 2014 Crowley era diventato deputato ottenendo 50mila voti si capisce che il successo di AOC, nello stesso distretto, e' dovuto alla mobilitazione degli estremisti - socialisti, comunisti, sindacalisti professionali impegnati nel settore pubblico - del Partito delle Famiglie dei Lavoratori e dello SDA, che sono il Fronte Unito della sinistra USA. I registrati Democratici nel distretto della “rivoluzione” sono 230mila, quindi i sostenitori di AOC sono stati circa il 5%. Ma il meccanismo delle primarie negli USA e' questo, per  entrambi i partiti, e ad essere decisiva e' spesso, anche se non sempre, la passione politica di una minoranza. Nel 2010 erano stati i Teapartisti a scuotere il GOP, adesso sono quelli dello SDA a cercare di indirizzare i DEM verso una linea socialista. La differenza e' che i Teapartisti avevano come bersaglio i DEM di Obama, che avevano fatto passare Obamacare e il superstimolo, e si proponevano come custodi della Costituzione, della libera impresa, del business dei piccoli imprenditori, del Piccolo Governo, dei valori della famiglia e della religione: in uno slogan, erano i difensori del vecchio sogno americano individualista e basato sulla responsabilita' e iniziativa individuale. E i Repubblicani vinsero a mani basse, conquistando la Camera nel 2010 e poianche il Senato. I Socialisti Democratici Americani, i cui iscritti che pagano la tessera sono balzati da 6mila a 45mila in poche settimane sull'onda del successo di AOC, vengono da un altro pianeta rispetto alle tradizioni di questo paese. Il loro programma prevede lo stipendio garantito per tutti, la scuola gratuita, la sanita' pagata universalmente. Nello statuto si cita la nazionalizzazione delle imprese e l'appropriazione dei mezzi di produzione. Nelle riunioni si chiamano “comrades”, “compagni”, e non c'e' vergogna, anzi c'e' orgoglio, nel definirsi marxisti e socialisti. Come aggiornamento del programma progressista appena riassunto la AOC, in politica estera, ha accusato Israele di aver invaso la Palestina. E in politica interna ha lanciato lo slogan della “abolizione dell'ICE', che e' l'agenzia per il controllo delle frontiere. Tradotto, significa che la nuova leva dei DEM d'assalto propugna i “confini aperti” ad ogni immigrazione, che non sarebbe mai piu' clandestina per nessuno. Preparandosi alle primarie per la nomination Democratica, in una rincorsa a sinistra impensabile fino a qualche mese fa, diverse senatrici DEM (in California e a New York) hanno subito sposato l'idea della abolizione dell'ICE per non passare per “moderate”. Dove andra' a sbattere questa ondata rossa? Persino Nancy Pelosi  e' preoccupata, mentre il GOP si stropiccia gli occhi incredulo che il partito anticomunista di Jack Fitzgerald Kennedy si stia scavando la fossa con tanto trasporto. Invece e' proprio cosi'. Stay tuned. State sintonizzati. Di Alexandra Ocasio-Cortez sentirete ancora parlare.   Glauco Maggi

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