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Michele Anzaldi contro Maurizio Crozza: "Uno stalker di Renzi. Che scandalo a Sanremo"

Alessandra Menzani
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"Sono rimasto amareggiato, stupito dall'accanimento di Crozza: per quattro serate, pagato come ha detto anche lui, ha proposto sempre la stessa cosa, ai limiti dello stalker". Lo dice il deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione della vigilanza Rai, ai microfoni di Gianni Minoli su Radio 24. "Ogni giorno contro Renzi e Gentiloni, non ha fatto niente di nuovo, ha fatto pure la parodia del presidente della Repubblica".  "Sanremo è stato un successo di pubblico - ha dichiarato ancora Anzaldi - è una festa di unificazione, in quella settimana c'è un armistizio tv, Canale 5 non fa niente, le reti Rai non fanno niente. Il problema, però, è se c'è un guadagno di alcuni per lo sfruttamento del servizio pubblico o se invece diventa un'occasione di portare allegria. Tutto questo è normale in questa Rai, dove non vi è controllo, dove si può iniziare il Festival dicendo che si ringrazia il concorrente che ti ha prestato Crozza". Anzaldi attacca anche i cachet che definisce troppo alti. "L'andare avanti dei maxi stipendi non ha senso. Il governo e la commissione di Vigilanza hanno sempre detto che doveva finire, ma invece continua in peggio. Il governo ha introdotto il tetto per i ministri e i politici, dice che lo deve applicare anche la Rai, ma si fa finta di niente. E chi ha pubblicato i super compensi si è beccato pure la denuncia".  Il piddino ce l'ha anche con Antonio Campo Dall'Orto: "Sul direttore generale avevamo scelto in base al curriculum, un super curriculum, era il meglio che c'era. A metà mandato, però, non sono contento. Non ha tenuto fede alle indicazioni del Governo, della Vigilanza, del Paese: in Rai si vede ancora uno spreco infinito, glielo ha detto anche Cantone".

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