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ATTENZIONE A NON CADERE NELLA TELA DEL RAGNO

Quando la difesa personale incontra la criminologia.

Andrea Bisaschi
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Sabato 14 aprile sono stato invitato alla presentazione del romanzo Nella trappola di uno psicopatico scritto dalla dott.ssa Cinzia Mammoliti, criminologa ritenuta tra i massimi esperti nazionali in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica, un libro che tratta la tematica della manipolazione affettiva. La presentazione si è tenuta a Crema, numerosa è stata la partecipazione di pubblico, ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata l'eterogeneità delle persone presenti: donne, uomini, adulti, ma anche adolescenti e bambini. Segno evidente che purtroppo questo argomento è sempre più di interesse generale e prende sempre più fasce di popolazione e più ambiti: relazioni sentimentali, famiglia, lavoro e scuola. A rendere la serata ancora più accattivante è stato l'eclettico Gianluigi Cabo Cavallo, ex frontman dei Litfiba, che con doti istrioniche e grande capacità comunicativa, ha intervistato in modo non convenzionale l'autrice del romanzo e dato spazio a numerosi interventi da parte del pubblico presente in sala. Dato che mi occupo di sicurezza e difesa personale e da anni collaboro con diversi istituti scolastici e ho partecipato come relatore a numerosi convegni sul contrasto al bullismo, al cyberbullismo, allo stalking e alla violenza di genere, ho partecipato con grande interesse a questo incontro. Ho inoltre avuto la conferma che la criminologia è una disciplina molto utile alla difesa personale perchè studia la criminalità e la devianza, gli autori e le vittime di atti criminali e devianti, la relazione a questi fenomeni.  Visto il mio approccio globale alla difesa personale e la mia volontà di approfondire al massimo la conoscenza della materia, questo incontro mi è servito tantissimo per sviscerare alcuni argomenti che già trattavo nelle mie lezioni. La scelta dell'autrice di scrivere un romanzo e non un saggio è data dal fatto che, il primo è più comprensibile alla massa e si sa, dare la possibilità a chiunque di conoscere alcune dinamiche, è un potere che si concede anche ai non addetti ai lavori, affinchè possano prevenire situazioni di alto rischio. Innanzitutto l'esperta ha sottolineato l'importanza del sesto senso, quell'intuito viscerale, quella sensazione a pelle, che riguarda la parte rettiliana del cervello, la parte più arcaica, quella per intenderci che aziona i meccanismi di difesa, lotta o fuga. Non dimentichiamoci che l'uomo è l'unico animale che attacca e uccide i propri simili, senza esserne costretto per la sopravvivenza. Quindi partendo dal postulato che non tutti gli uomini sono buoni e hanno buone intenzioni, è consigliabile prestare attenzione ai comportamenti e alle azioni, più che ai modi apparentemente gentili e alle belle parole. I manipolatori sono bravissimi a presentarsi come persone affidabili di elevati principi morali. Per riuscire a guardare oltre la maschera indossata per illuderci, aiuta tantissimo la fisiognomica, disciplina che studia la correlazione tra il carattere e l'aspetto fisico di una persona e mira a dedurre le caratteristiche psicologiche degli individui dal loro aspetto corporeo, in particolare dai lineamenti e dalle espressioni del viso. Non a caso si usa dire che gli occhi sono lo specchio dell'anima e se si impara ad osservarli attentamente, si possono captare segnali molto utili che, se colti per tempo, possono evitarci spiacevoli conseguenze.  Ad esempio l'incongruità tra comunicazione verbale e non verbale è un grande campanello d'allarme, perchè è molto più facile fingere con le parole che con le espressioni del volto.  Come nelle aggressioni fisiche il predatore cerca la preda più facile da sottomettere, allo stesso modo il carnefice nelle manipolazioni affettive, cerca la vittima più debole. La vittima tipica è una persona tendente alla dipendenza affettiva, con grande difficoltà a dire no. Il manipolatore seriale nella scelta della vittima perfetta farà infatti dei tentativi per testare limiti e disponibiltà della possibile preda ovvero se quest'ultima sia in grado di mettere barriere, paletti o invece apra inconsapevolmente dei varchi alla violazione dei limiti naturali che dovrebbero caratterizzare qualunque tipo di relazione. La dott.ssa Mammoliti ha infatti sottolineato l'importanza di avere una buona auto consapevolezza e di avere quell'autonomia, necessarie per non dipendere dal giudizio altrui e strutturare una personalità forte, difficilmente attaccabile da questi vampiri energetici.

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