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Archeologia: traffico internazionale, 23 arresti e 20mila beni recuperati

AdnKronos
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Palermo, 4 lug. (AdnKronos) - Sono oltre 20mila, per un valore superiore ai 40 milioni di euro, i reperti recuperati nell'ambito dell'operazione dei carabinieri che all'alba di oggi ha smantellato un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di beni archeologici siciliani. Ventitré le misure cautelari, emesse dal gip di Caltanissetta, eseguite tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna dai militari del comando Tutela patrimonio culturale (TPC). In Italia l'operazione è stata condotta in sinergia con i comandi provinciali di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Crotone, Enna, Lecce, Napoli, Novara, Taranto, Torino, Ragusa, Siracusa e il supporto del 9° Nucleo elicotteri di Palermo e dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia. Eseguite anche numerose perquisizioni per la ricerca di reperti trafugati. In ambito europeo, grazie al coordinamento di Europol e Eurojust, sono stati eseguiti tre mandati di arresto nei confronti di componenti dell'organizzazione residenti a Londra, Ehingen e Barcellona. Le indagini hanno preso il via nell'estate 2014 a seguito di un episodio di scavi clandestini nel territorio di Riesi (Caltanissetta). Una vicenda che si è rivelata non essere un caso isolato ma, spiegano gli investigatori, "riconducibile ad un fenomeno di sistematica aggressione al patrimonio archeologico siciliano".

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