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Legge stabilità, Bruxelles chiede chiarimenti

Francesco Rigoni
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Stando a quanto ricostruito da la Repubblica, la mossa di Bruxelles sulla legge di Stabilità italiana è attesa tra domani e mercoledì. Sarà con una lettera, una richiesta di chiarimenti, che la Commissione europea aprirà formalmente quel negoziato che nelle speranze del governo italiano dovrebbe chiudersi senza troppi danni. Una richiesta di precisazioni tecniche sul contenuto della manovra da 36 miliardi notificata all'esecutivo Ue mercoledì scorso, non una bocciatura. Il pressing di Juncker - Tutto ruota intorno alla decisione del governo di risanare nel 2015 il disavanzo strutturale (il deficit al netto del ciclo economico e delle una tantum) solo dello 0,1%, con la conseguenza di rinviare il pareggio di bilancio al 2017 e soprattutto di lasciar ancora correre la spesa pubblica. Questa scelta, pur restando con il deficit nominale appena sotto il tetto 3%, porta l'Italia in rotta di collisione con il Fiscal Compact. L'obiettivo concordato era di un taglio dello 0,7%, mentre il target minimo al quale si devono comunque impegnare tutte le capitali è dello 0,5%. Ma il pressing di Jean-Claude Juncker, successore di Barroso dal primo novembre, intenzionato a gestire il caso italiano in modo più soft, sembra avere avuto effetto.

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