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Dl Dignità: Cna Veneto, contratti badanti più cari colpo basso per famiglie (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - (Adnkronos) - “Chi ha un anziano non autosufficiente da accudire ha solo due scelte, escludendo di smettere di lavorare, la residenza anziani o la badante in casa. Residenze non ce ne sono a sufficienza e quando ci sono hanno costi proibitivi per i più, visto che la retta mediamente va da 1.700 a 3.000 euro al mese contro una media di pensione al di sotto dei mille euro. Non che la badante costi meno, tra stipendio, contributi, vitto e alloggio, ma c'è il vantaggio di mantenere l'anziano nel suo ambiente. SI capisce che comunque si tratta di un sacrificio enorme dal punto di vista economico, per una famiglia già prostrata da quello psicologico. Questa decisione aggrava la situazione delle famiglie e non può essere accettata, e chiediamo al Parlamento di correggere in sede di conversione, escludendo dalla norma il lavoro domestico”, continua Vincenzi. "La soluzione ideale per sostenere le famiglie nel delicato compito di accudire i propri anziani sarebbe - a giudizio di CNA Pensionati - la totale deducibilità delle spese sostenute per pagare i collaboratori domestici in regola". “Oggi si possono dedurre solo i contributi, fino a un massimo di 1.500 euro l'anno e detrarre, cioè sottrarre alle tasse da pagare, i contributi per le badanti di persone non autosufficienti, fino a un massimo di 200 euro l'anno. Se si potesse togliere dal proprio reddito imponibile anche il costo dello stipendio, si renderebbe meno onerosa per le famiglie l'assunzione della collaboratrice, con l'emersione di una larga fetta di lavoro nero e maggiori entrate per lo stato a compensazione dei minori introiti Irpef”, conclude Bruna Vincenzi, Presidente dei pensionati CNA Veneto.

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