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Is: decapitato Steven Sotloff, l'altro ostaggio americano

Andrea Tempestini
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I tagliagole islamici colpiscono ancora: su internet è comparso un video che mostra la decapitazione del giornalista statunitense Steven Sotloff da parte dello Stato islamico, l'Is. A uccidere è ancora "John" il boia, l'uomo con accento londinese che ha decapitato James Foley, compagno di prigionia di Sotloff. Il folle annuncia: "Sono tornato, Obama, sono tornato per la tua politica estera arrogante verso lo Stato islamico". Quindi la parola passa a Sotloff, inginocchiato e con l'ormai tristemente rituale tuta arancione. Il giornalista, prima di morire, afferma: "Pago il prezzo della decisione dell'amministrazione Obama di attaccare gli obiettivi dell'Is in Iraq". Quindi si consuma l'orrore. Immagini forti. La decapitazione di Sotloff Guarda il video su Liberotv Il "format" - Il video è simile in tutto e per tutto a quello che mostra la decapitazione di Foley, diffuso lo scorso 19 agosto. Nel nuovo filmato di 2 minuti e 46 secondi viene mostrata l'esecuzione di Sotloff, che fu rapito in Siria, e viene poi "presentata" la prossima vittima, in questo caso David Cawthorne Haines, ostaggio britannico in mano dell'Is. La minaccia è di uccidere l'ostaggio se non si fermeranno i radi. Il nuovo sconcertante video è intitolato "Un secondo messaggio all'America". Al momento, la Casa Bianca non è in grado di confermare la notizia della decapitazione di Sotloff: lo ha affermato il portavoce Josh Earnest, spiegando che l'informazione deata dal New York Times non può essere verificata. La notizia della diffusione del video è stata rilanciata dal New York Times che cita il SITE Intelligence Group. La portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jennifer Psaki, ha invece scelto di commentare la notizia: "E' un atto terrificante". Quindi David Cameron, premier britannico: "E' disgustoso e spregevole". Chi era Steven Sotloff Leggi la scheda La petizione - Come detto, Sotloff era stato mostrato al termine del video dell'esecuzione di Foley, e l'Is aveva minacciato gli Stati Uniti spiegando che sarebbe stato il prossimo ostaggio a morire se non fossero cessati i raid sul nord dell'Iraq. I suoi familiari avevano aperto una petizione sul sito della Casa Bianca chiedendo ad Obama di salvare la vita al figlio, ma gli Usa, anche in questo caso, hanno deciso di non pagare alcun contratto. Proprio una settimana fa la madre di Sotloff ha lanciato un appello all'Is per la sua liberazione.

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