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Governo italiano, i marò tornano in India

In campagna elettorale li ha usati per ottenere voti. Ora il quasi ex premier li molla: "Abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni da Nuova Delhi"

Sebastiano Solano
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I due fucilieri italiani, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, domani ritorneranno in India. La decisione è stata presa stamattina dal governo Monti, a seguito di una riunione del Cisir  (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica), presieduta da Mario Monti. Lo stesso Mario Monti che, giusto un mese fa, si era presentato all'aereoporto di Fiumicino ad accogliere i due fucilieri, in permesso speciale per le elezioni, facendosi così il suo sfacciato spot elettorale, infischiandosene, tra l'altro, del silenzio elettorale vigente. La retromarcia del governo - L'incredibile retromarcia è solo l'ultimo vergognoso atto di una vicenda che, sin dall'inizio, è stata gestita malamente dal governo Monti. Un atteggiamento lassista, un cedimento su tutta la linea alle irricevibile richieste dell'India, il tutto sulla pelle dei due poveri fucilieri che, pure, erano li in missione per l'Italia. In effetti, l'atto di coraggio del governo italiano, che qualche giorno fa aveva annunciato che i due marò non avrebbero fatto ritorno in India, aveva stupito molti, soprattutto se paragonato all'inerzia, per non dire al menfreghismo, con cui il governo ha affrontato l'intera vicenda. Ora si può dire: quello stupore era giustificato, questo piglio decisionista di loden Monti stride decisamente con l'atteggimamento deferente che Monti ha sempre avuto nei confronti degli altri capi di stato quando si è trattato di difendere gli interessi del Paese.  Palazzo Chigi: "Saranno salvaguardati i loro diritti fondamentali" - Il dietrofront viene così spiegato dal governo: "Il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali - si legge in una nota di Palazzo Chigi -. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il governo ha ritenuto l'opportunità, anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione". Aggiunge poi il sottosegretario De Mistura: "Il governo indiano, con un documento scritto, ci ha dato la garanzia - ha spiegato il sottosegretario - di escludere a priori questa questione fondamentale: a queste condizioni si mantiene la parola data". Le reazioni - La decisione ha suscitato reazioni opposte. mentre il Gen. Mauro Del Vecchio si dice "sconcertato", aggiungendo poi che "il minimo che si può dire è che non ci facciamo una bella figura”, Giorgio Napolitano, in una telefonata fatta ai due fucilieri, li ha definti "coraggiosi", auspicando poi che "le loro reazioni vengano presto riconosciute". ci va giù duro Fabrizio Cicchitto che, in una nota, afferma: "La materia è delicatissima ma francamente questo governo non finisce mai di sorprenderci, anzi, per molti aspetti, è addirittura al di là della sorpresa. Ovviamente la nostra solidarietà nei confronti dei due marò è totale".    

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