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Giancarlo Tulliani fa arrestare il giornalista di Massimo Giletti: tutti i dettagli del blitz a Dubai

Andrea Tempestini
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Giancarlo Tulliani colpisce ancora. E stavolta centra pure il bersaglio. Nella «calda», stavolta in tutti i sensi, Dubai il cognato di Gianfranco Fini, fratello della compagna del leader di An, Elisabetta Tulliani, ha fatto arrestare Daniele Bonistalli, il giornalista di «Non è l'Arena», il programma de La7 condotto da Massimo Giletti che proprio sulla vicenda Tulliani ha firmato l'inchiesta che ne ha decretato l'arresto. Leggi anche: Il verbale che inchioda Gianfranco Fini L'inviato del programma di punta della rete di Cairo, arrivato a Dubai l'altra mattina, è stato fermato dalle autorità emiratine con l'accusa di stalking. Il cronista de La7 avrebbe seguito l'imprenditore, libero su cauzione, nella torre Burj Khalifa, edificio extra-lusso e torre più alta non solo di Dubai, ma del mondo intero. Bonistalli stava cercando di intervistare Tulliani, ma questi e la fidanzata hanno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Le cose, insomma, sono andate esattamente all'opposto di come andarono il 4 novembre scorso, quando fu Tulliani ad essere fermato dopo aver segnalato lui stesso il giornalista, Bonistalli appunto, che lo seguiva. La polizia, verificando le comunicazioni giudiziarie a suo carico, non fece altro che dare corso al mandato di cattura internazionale. L'estradizione di Tulliani non è mai arrivata e il 18 dicembre scorso l'imprenditore è stato liberato. La Farnesina, nel frattempo, si sta occupando del fermo del giornalista di Giletti, ma non è ancora chiaro quando e se verrà liberato dalle autorità islamiche di Dubai. Secondo quanto risulta a Libero, dopo aver contattato la produzione del programma, la situazione stavolta sarebbe «seria» visto che l'inviato della trasmissione sarebbe stato fermato in un luogo a rischio. Per essere esatti si sarebbe trovato «dove non doveva stare». Da qui il fermo di polizia. Lo stesso conduttore del programma, che segue sempre con grande attenzione il lavoro dei propri inviati, ieri sera aveva perso i contatti diretti con il giornalista. A quel punto Giletti si è dovuto affidare all'unità di crisi della Farnesina, che segue in diretta le fasi della vicenda, per avere informazioni dirette sulle condizioni di Bonistalli. La vicenda, a dire il vero, sta assumendo i contorni del giallo. Giancarlo Tulliani era stato arrestato all'inizio di novembre dopo aver chiesto l'intervento della Polizia per togliersi di torno gli inviati di Giletti. Il cognato di Gianfranco Fini, ricercato per riciclaggio (reato per il quale sono indagati anche la sorella Elisabetta e lo stesso ex presidente della Camera) dalla procura di Roma per gli intrecci di affari con il re delle slot Francesco Corallo, ha comunque ottenuto di aspettare a piede libero la risposta alla richiesta di estradizione presentata dai magistrati capitolini che potrebbero chiedere il rinvio a giudizio suo e dei familiari. Il via libera prevede però che l'ex proprietario della casa di Montecarlo lasci il suo passaporto nelle mani dell'autorità giudiziaria degli Emirati Arabi, per evitare che prenda il volo. Tulliani era rimasto in latitanza per sette mesi a Dubai, facendosi fotografare in compagnia della fidanzata a spasso, indisturbato, tra ristoranti e centri commerciali. Ora c'è da capire come finirà la richiesta di estradizione. Tra Italia ed Emirati esiste un pretrattato che l'Italia aveva sottoscritto nel 2015, ma che richiedeva dei correttivi poiché nello stato sul Golfo è in vigore la pena di morte e dunque servirebbe la garanzia di una commutazione della pena capitale in pena detentiva per detenuti da estradare verso il Paese mediorientale. Il giudice di Dubai aveva confermato l'arresto del giovane Tulliani per due mesi, considerati sufficienti a esaminare la richiesta giunta dalle toghe romane: il termine scade proprio in questi giorni. Comunque andrà a finire, il cognato di Fini (che lo accusa di aver millantato, e che ora ha scaricato anche la compagna Elisabetta) ha comunque trascorso il suo Natale a Dubai senza languire dietro le sbarre. di Enrico Paoli

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