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Cina, mossa contro gli Stati Uniti: stop all'acquisto di titoli di Stato. Ma da Pechino smentiscono

Benedetta Vitetta
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Rapporti molto tesi tra Cina e Usa dopo le indiscrezioni, trapelate mercoledì, secondo cui Pechino avrebbe deciso di iniziare a ridurre se non fermare - l'acquisto di titoli di Stato americani. Molti investitori si sarebbero infatti convinti che "il mix delle politiche economiche americane - meno tasse più deficit" si legge in un articolo di Repubblica, "rilancerà l'inflazione molto prima del previsto. Se salari e prezzi salgono, i titoli a reddito fisso diventano poco attraenti. L'attuale rendimento dei buoni del Tesoro americani, già basso, diventerebbe inaccettabile in un contesto d'inflazione. Leggi anche: Corea del Nord, le foto satellitari che incastrano la Cina Da qui l'annuncio di Pechino che, però, è stato prontamente smentito questa mattina dalla State Administration of Foreign Exchange (Safe) cinese. "Tali notizie potrebbero essere basate su fonti di informazione sbagliate e potrebbero essere una fake news", si legge in un comunicato sul sito di Safe. Nella nota, però, non c'è alcun riferimento né all'attuale valutazione di Pechino sull'obbligazionario Usa né a eventuali cambiamenti nel giudizio delle autorità cinesi sui Treasury. La Safe precisa solo di "gestire gli investimenti con lo scopo di diversificare, preservare e far crescere il valore degli asset in portafoglio". Al di là della smentita, "al mercato non sono sfuggite le implicazioni geopolitiche suggerite dalle indiscrezioni di stampa" afferma un'analista, "si potrebbe trattare di una velata minaccia velata dei cinesi alle minacce di protezionismo ipotizzate dal presidente Trump". 

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