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Ultrà, arrestato Genny a Carogna

Gian Marco Crevatin
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La Digos, su richiesta della procura di Roma, ha arrestato questa mattina Gennaro De Tommaso, più conosciuto come "Genny a' carogna", il capo ultrà del Napoli al quale è stata attribuita una presunta trattativa con i giocatori per consentire il regolare svolgimento della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso subito dopo il ferimento di Ciro Esposito. A De Tommaso sono contestati alcuni reati da stadio e resistenza a pubblico ufficiale. L'accusa - Oltre a De Tommaso, su cui grava il "divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce" (l'ultrà infatti indossava una scritta con la scritta "Speziale libero" e Speziale era il ragazzo accusato di aver causato la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, nel 2007) le Digos delle Questure di Roma e Napoli hanno eseguito altre quattro misure cautelari, sempre nei confronti di ultrà partenopei. Anche nei loro confronti i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno contestato il concorso nella resistenza a pubblico ufficiale ed altre fattispecie previste dalla normativa speciale sulle competizioni sportive, che punisce il "lancio di materiale pericoloso e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive". Nell'ordinanza cautelare si fa riferimento, tra l'altro, ad alcuni episodi di resistenza (dentro e all'esterno dello stadio) nei confronti degli agenti di polizia da parte di un gruppo di circa 100 ultrà capeggiato da De Tommaso. 

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