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Caso Robledo, veleni in Procura a Milano: una misteriosa bionda, Cl e dossier segreti

Giulio Bucchi
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Donne, veleni e dossier alla Procura di Milano. Il conflitto tra il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, finito al Csm e al Tribunale di Brescia, nasconde dei dettagli decisamente più pruriginosi della semplice "assegnazione dei casi" sotto cui è stato catalogato. Come scrive Paolo Colonnello su La Stampa, infatti, Robledo avrebbe fatto menzione sia al Consiglio superiore della magistratura sia al procuratore di Brescia Fabio Salamone di due fatti inquietanti che lo hanno coinvolto nei corridoi della Procura milanese. Il primo è un presunto dossier contro di lui allestito da ambienti vicini a Finmeccanica, un tentativo di screditamento. Il secondo riguarda l'incontro con una chirurga del Niguarda e un maresciallo. E la vicenda è poco chiara. La Colonnello riferisce di una cena di gala per l'addio di uno storico maresciallo milanese, alla quale partecipa Robledo. Una bella signora bionda, Maria Vicario, lo avvicina entusiasta: "Io sono una sua fan, mi piacerebbe incontrarla ancora. Lei gioca a golf?". Il pm nicchia: "No, mai giocato". Lì vicino un maresciallo si annota tutto in mente e qualche giorno dopo si presenta da Robledo: "Quella signora bionda, racconta in giro che lei gioca a golf con un suo amico e gli racconta anche segreti della Procura, notizie su Berlusconi". Il procuratore aggiunto nega tutto, con forza. Pensa a una provocazione. Il maresciallo riferisce la vicenda al suo superiore, il pm Luigi Orsi, che trasmette la relazione a Bruti Liberati. In quegli atti, però, c'è solo l'accusa della Vicario ma manca la versione di Robledo. Poco male: tutto archiviato per insussistenza dei fatti.  Tra Cl e servizi segreti - Ma chi è questa Vicario? Cardiologa del Niguarda, ciellina di ferro, amica dell'ex governatore Roberto Formigoni che è stato anche suo testimone di nozze e tirata in ballo nell'inchiesta sullo scandalo Maugeri che ha coinvolto proprio il Celeste. C'è l'ombra di esponenti prossimi a Comunione e Liberazione dietro quegli strani abboccamenti o è stata solo un'iniziativa personale della cardiologa? Che ruolo hanno avuto i servizi segreti, molto vicini al maresciallo la cui relazione è stata già bollata da Salamone come contenente "totali falsità?". E di quali appoggi nella Procura milanese, se c'erano, hanno goduto i personaggi in ballo? Tutti interrogativi sui dovranno indagare Csm e Tribunale di Brescia.

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