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Yara Gambirasio, l'accusa dei pm: "Bossetti l'ha seviziata, colpita al capo e pugnalata più volte. Il Dna combacia"

Giovanni Ruggiero
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Massimo Bossetti, il muratore di 44 anni in stato di fermo da ieri per il delitto di Yara Gambirasio, è accusato di "omicidio con l'aggravante di aver adoperato sevizie e di aver agito con crudeltà". Nel provvedimento di fermo firmato dalla pm Letizia Ruggeri è scritto anche che Bossetti ha colpito con tre colpi al capo la ragazza e l'ha accoltellata ripetutamente in diversi punti del corpo. La Pm quindi aggiunge che Bossetti ha abbandonato il corpo agonizzante della giovane ginnasta in un campo isolato, lasciandola morire. L'arresto di Massimo Bossetti: guarda la fotogallery   Silenzio - Portato in caserma a Bergamo ieri sera, Bossetti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al suo avvocato ha detto: "Sono sereno, non ho paura". Gli investigatori possono contare sull'evidenza scientifica dell'esame del Dna: quello trovato sugli slip e i leggins della ragazza ha "sostanziale, assoluta certezza di compatibilità" con quello di Bossetti. C'è poi l'analisi delle celle telefoniche nei pressi della palestra dove Yara Gambirasio è stata vista l'ultima volta il 26 novembre 2010, il giorno in cui è stata uccisa. Secondo gli inquirenti alle 17.45 il cellulare di Massimo Bossetti è risultato essere nella zona della palestra. L'uomo ha fatto una telefonata. Un'ora dopo è identificata l'ora in cui la ragazza è effettivamente sparita. Il cellulare di Bossetti è rimasto muto fino alle 7 della mattina dopo, quando ha fatto un'altra chiamata. Il vuoto che Bossetti dovrà chiarire riguarda quelle 13 ore di silenzio. Su facebook - Oggi il suo profilo sul social network è stato oscurato. Fino a ieri sono state visibili le barzellette sconce e quegli elementi condivisi volgari sulla bacheca di Bossetti. Ma non c'erano solo battute e sberleffi nella vita di Bossetti. C'è una sorta di "lapide": "Ti giudicheranno sia se ti comporti bene o se ti comporti male quindi fottitene. Vivi come ti pare e non dare importanza a nessuno". E ancora: "Perdona sempre chi ti ha fatto del male: passaci sopra" con una foto che mostra un'asfaltatrice che ricopre di bitume un cadavere. Quando una squadra composta da polizia e carabinieri lo ha arrestato, il muratore non ha fatto scenate è rimasto con lo sguardo "rigido, chiuso", raccontano gli investigatori. E dalla strada i vicini gli urlano "assassino devi morire". Nel profilo anche le foto con i figli, un maschio e due femmine. Delle due Bossetti aveva anche pubblicato una foto delle ragazze vestite da ginnaste, proprio come Yara. Le foto da Facebook di Massimo Bossetti Guarda la gallery Polemiche - Il Procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell'Osso, ha provato a stemperare la polemica nata ieri dopo che il ministro degli Interni, Angelino Alfano, aveva annunciato già dal pomeriggio il fermo del sospetto assassino di Yara Gambirasio. Ieri il Procuratore aveva detto che "era intenzione della Procura mantenere il massimo riserbo - rotto di fatto dal Ministro - anche a tutela dell'indagato". Secondo il Procuratore Dell'Osso: "se c'è una vicenda che non ha bisogno di polemiche in questo momento è questa, dal momento che sarà riportata domani sui giornali si tutto il mondo". Mantiene un profilo basso il capo della Procura bresciana e a proposito di quanto detto da lui il giorno prima ha risposto ai giornalisti: "Polemiche costruite sull'acqua. Gli intenti - ha chiarito - sono fisiologici: ci possono essere disappunti, ma di che vogliamo parlare? Di aria fritta".

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