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Minacce di morte e insulti: la consigliera marocchina del Pd lascia l'Italia. Esulta la Lega

Nicoletta Orlandi Posti
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Alla fine ha deciso di mollare tutto e andarsene dall'Italia. Le minacce di morte (una lettera con l'immagine di lei in una bara), gli "inviti" poco gentili a tornarsene al suo Paese, gli insulti beceri l'hanno costretta a prendere la sofferta decisione. Lei è Aicha Mesrar, marocchina di 45 anni giunta nel nostro Paese 23 anni fa, eletta nel 2010 consigliere comunale di Rovereto nelle liste del Pd. La sua storia la racconta oggi La Stampa che svela come nessuno in città si fosse reso conto della situazione di disagio che stava vivendo fin quando lei stessa ha rassegnato le dimissioni in Municipio con l'obiettivo di tornare in Marocco. "Io non voglio fare la figura della vittima e non voglio continuare a parlare di cose che mi fanno soffrire", spiega Aicha che in questi giorni ha ricevuto migliaia di messaggi e telefonate di solidarietà a Maurizio Giangiacomo. "E' una decisione che la mia famiglia ha preso dopo le minacce del 2012, che è maturata in questi due anni per altri episodi, ma anche per quello che sta succedendo all'estero: la primavera araba, tutti i profughi che arrivano, io sono coinvolto direttamente tanto per la mia appartenenza, quanto per il mio lavoro". Dalla parte di Aisha si schiera il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti (Pd): "Dobbiamo preoccuparci tutti perché se proprio lei cede alle intimidazioni significa che il Trentino non ha ancora sconfitto del tutto i pericolosi germi dell'intolleranza". Di tutt'altro tono il comunicato della Lega Nord Trentino: "Non sentiremo la mancanza di stranieri che come lei hanno usufruito del nostro sistema sociale e solidale se ne vanno sparando alla schiena dei trentini in modo ingrato".

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