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Riforma canone Rai: si pagherà anche sulle seconde case

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Ignazio Stagno
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Un canone più leggero ma che pagheremo tutti. E' questa la nuova idea del governo per riformare la tassa tv. L'imposta costerà tra i 58 e gli 80 euro e riguarderà a quanto pare anche le seconde case sfitte che finora sono escluse dal versamento. La proposta del governo prevede di collegare il bollettino del canone con quello delle utenze di corrente elettrica. Un meccanismo contro il quale si è già espressa l'Autorità per l'energia. La riforma, come racconta il Messaggero, cambierà in modo profondo la logica che sta alla base dell'imposta. In questo momento a determinare il versamento è il possesso di un apparecchio televisivo. Presto sarà sufficiente la titolarità di una qualsiasi apparecchiatura elettronica in grado di ricevere segnali radio e tv come ad esempio un pc o un tablet. Esenzioni e seconde case - Per le fasce di reddito più basse tenendo conto dell'Isee, si pensa ad un'esenzione totale o parziale che potrebbe riguardare circa un milione di famiglie che hanno un reddito sotto i 7500 euro all'anno. Ma la vera novità riguarda le seconde case e terze case non affittate. In pratica le residenze di villeggiatura, che per il momento sono al riparo dal versamento. La riforma secondo il governo parte da una tesi chiara: chi è titolare di una utenza elettrica ha per certo anche la disponibilità di un televisore e dunque deve pagare il canone. Insomma il governo tenta di fare cassa su tutti i fronti. E come sempre a pagare saremo noi.

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