Papa: "Mondo avvelenato

da inquinamento morale"
di Silvia Tironidomenica 31 maggio 2009
Papa: "Mondo avvelenato
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Il mondo di oggi è "avvelenato" oltre che da un inquinamentoatmosferico anche da un inquinamento morale che offusca le menti e icuori, "con immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o ildisprezzo per l'uomo e la donna". Papa BenedettoXVI, oggi in San Pietro durante la messa di Pentecoste, festività che ricorda la discesadello Spirito Santo sugli apostoli, traccia il ritratto di un mondo che sta andando alla deriva. "Quello che l'aria è per la vita biologica, lo è loSpirito Santo per la vita spirituale - ha spiegato il papa -; e comeesiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l'ambiente e gliesseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito,che mortifica ed avvelena l'esistenza spirituale". "Allo stesso modo incui non bisogna assuefarsi ai veleni dell'aria - e per questo l'impegnoecologico rappresenta oggi una priorità -, altrettanto si dovrebbe fareper ciò che corrompe lo spirito", si è raccomandato il pontefice."Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore checircolano nelle nostre società - ad esempio immagini chespettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo ela donna - a questo sembra che ci si abitui senza difficolta", si èrammaricato. "Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere chetutto ciò inquina, intossica l'animo soprattutto delle nuovegenerazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà", haconcluso. Una Chiesa cattolica "meno affannata per le attività","più dedita alla preghiera" e più concorde: è quella auspicata daBenedetto XVI oggi, nella messa solenne celebrata nella Basilica di SanPietro, in occasione della Pentecoste, il giorno in cui i vangelicollocano la discesa dello Spirito Santo - sotto forma di fiammelle difuoco illuminanti- sugli apostoli. Ciò avvenne, secondo le SacreScritture, nella sala del Cenacolo, la stessa dell'Ultima Cena. Ma piùdel luogo fisico - ha spiegato il papa durante l'omelia - si parladell'atteggiamento interiore dei discepoli, 'tutti questi eranoperseveranti e concordi nella preghiera', spiegano gli Atti degliApostoli. "Dunque - ha commentato - la concordia dei discepoli è lacondizione perché venga lo Spirito Santo e presupposto della concordiaè la preghiera". Se l'uomo si allontana da Dio, ha aggiunto ilpapa, e pensa di poter usare autonomamente il "fuoco" donato agliapostoli dallo Spirito Santo durante la Pentecoste, le suepontenzialità diventano pericolose come dimostrano Hiroshima eNagasaki.