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"Imam italiani sempre più pericolosi". L'esperto rivela i dati: così sforneremo terroristi

Eliana Giusto
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Gli imam italiani diventano sempre più pericolosi e radicalizzati. Parola di Gianandrea Gaiani, direttore del sito Analisi difesa, che in una intervista al Giorno, spiega: "I soldi arrivano alle moschee dei Fratelli Musulmani per lo più dal Qatar e dalla Turchia e a quelle dei salafiti dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti. Una generazione di nuovi imam sta rimpiazzando i marocchini che erano, tutto sommato, più moderati. Di quattrini comunque ne circolano tanti in tutta l'Europa. E i religiosi chiedono soldi direttamente ai loro fedeli". Un pericolo che emerge, continua Gaiani, anche da uno studio di Michele Groppi che "ci ha detto che due anni fa 108 centri culturali e moschee erano in mano a estremisti. Secondo fonti dei nostri servizi di sicurezza un migliaio di centri islamici erano tenuti sotto osservazione l'anno scorso. In ogni caso a valle non c'è controllo. Abbiamo solo un vantaggio, un vantaggio che vorrebbero annullare con lo ius soli". Ergo, se l'estremista "è uno straniero", "puoi cacciarlo". Il dramma è che "la Germania ha censito settemila salafiti. Non si possono schierare decine di migliaia di agenti che li seguono ventiquattro ore su ventiquattro. È chiaro che questo humus sfornerà tonnellate di terroristi del livello di quelli di Barcellona". Un altro dato è davvero inquietante: "L'anno scorso un sondaggio fatto per l'emittente inglese Channel 4 ha rivelato che, sapendo che il proprio vicino di casa era un terrorista ricercato, solo un terzo dei musulmani era disponibile a denunciarlo. Secondo una ricerca dell'Istituto Montaigne, il 55 per cento dei giovani musulmani francesi di età compresa fra i 15 e i 25 anni non intende rispettare le leggi della Repubblica. La base sociale nella quale possono pescare gli estremisti è molto ampia".

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