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Padova candidata italiana per il Patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco

Giulio Bucchi
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È ufficiale: Padova è la candidata italiana  all'inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale per l'Unesco per il ciclo di valutazione 2019-2020. Il governo italiano l'ha scelta tra le molte proposte e oggi questa scelta è stata  presentata con una cerimonia e la firma del protocollo d'intesa nel Palazzo della Ragione,  gioiello del centro storico cittadino. Perché Padova è l'Urbs picta, la città dipinta, per eccellenza, in virtù dei suoi otto siti che presentano cicli di affreschi trecenteschi,  a partire, ovviamente, dalla Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto, per passare al battistero del Duomo, alla chiesa degli Eremitani, all'oratorio di San Michele, al Palazzo della Ragione, alla Basilica di Sant'Antonio e ad artisti come il Guariento, Giusto de' Menabuoi,  Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. Un unicum a livello mondiale,  riscoperto e valorizzato in tempi recenti. La città patavina,  infatti, ha sempre dovuto fare i conti con la vicinanza "ingombrante" di Venezia, che se da una parte ha spesso agito da "traino", dall'altra ha rischiato di oscurarla.  Però bisogna ricordare che in città esiste già un sito Unesco, ed è il suo Orto botanico, iscritto nella Lista nel 1997 come bene culturale,  anche perché gli si è riconosciuto il non trascurabile primato di essere "all'origine di tutti gli orti botanici del mondo", essendo stato creato dall'Ateneo padovano come orto medicinale nel 1545. In ogni caso, pur possedendo luoghi universalmente noti e apprezzati, come  certo la famosa Cappella giottesca,  l'Università antichissima, la basilica del Santo, uno dei santuari più visitati al mondo,  e chiaramente l'Orto botanico, la città nel suo complesso non è stata valorizzata quanto meriterebbe.  Una  vistosa inversione di tendenza si è registrata negli ultimi sette anni,  dato che Padova ha  visto  incrementare del 55,6 per cento le presenze turistiche, scalando la classifica delle città d'arte più visitate d'Italia e piazzandosi al quarto posto. In particolare, tra il 2016 e il 2017 l'aumento dei turisti è stato del 7,4 per cento. Ottenere il "timbro" dell'Unesco potrebbe essere la spinta per un più consistente salto di qualità. di Caterina Maniaci

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