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Occhio a chattare al volante: la polizia potrà controllare telefonini e tablet

Cristina Agostini
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Troppi sono ormai gli incidenti stradali provocati da distrazioni per così dire "tecnologiche", che poi rimandano alla consultazione imprudente di telefonini, tablet e quant' altro. Per questo motivo la polizia introduce nuove misure di controllo proprio sui dispositivi che vengono trovati a bordo di un'auto coinvolta in un sinistro. Smartphone, tablet e agli altri apparecchi potranno quindi essere oggetto di accurate verifiche, proprio per appurare che al momento dell'impatto - o comunque del sinistro - il conducente non fosse incoscientemente impegnato in chat, composizione di sms, digitazione sul navigatore o sul motore di ricerca web. Leggi anche: Tutor spenti sulle autostrade? Vacanze rovinate: arriva sistema più "cattivo" L'indicazione, come segnalato dal quotidiano telematico di informazione giuridica dirittoegiustizia.it, arriva dalla Procura di Pordenone, che su impulso della stessa Procura generale di Trieste ha emanato la direttiva numero 4414 del 26 giugno 2018: per il momento dovrà essere applicata in tutto il Friuli-Venezia Giulia, ma in futuro - vista l' ampiezza raggiunta dal problema - potrebbe essere adottata anche in altre aree del Paese. «L' autista coinvolto in un grave incidente stradale dovrà prontamente collaborare con gli organi di polizia esibendo cellulari, tablet e ogni altro dispositivo reperibile nell' abitacolo, per consentire nell' immediatezza di verificare eventuali interferenze con la condotta di guida»: così si legge nella pubblicazione della Giuffrè editore, che commenta per l' appunto gli effetti procedurali del provvedimento. «Per chi si rifiuta o nasconderà il telefonino, scatterà la perquisizione personale con il sequestro dell' apparato». I dispositivi elettronici saranno dunque verificati in loco, in particolare quello del conducente, che avrà naturalmente la facoltà di farsi assistere da un avvocato. Un po' come succede per l' alcoltest. «Nel verbale - prosegue l' articolo di dirittoegiustizia.it - si darà atto se sono presenti messaggi o chat aperte e coincidenti con il momento del sinistro». Se non emergeranno elementi probatori, l' apparecchio sarà ovviamente restituito al proprietario, altrimenti «si procederà al suo sequestro». D'altronde, secondo i risultati del primo anno di lavoro del "Tavolo sulla Sicurezza Stradale" - a cui partecipano Anas, Ania, Aci, Polizia Stradale - in Italia ben l' 81 per cento delle cause degli incidenti stradali è di natura soggettiva: significa che tre sinistri su quattro sono dovuti a distrazioni al volante, in primis dall' uso inappropriato dello smartphone, che secondo i dati raccolti dall' Aci causa fino al 75 per cento degli incidenti.

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