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Matteo Salvini, parroco lo accusa durante la messa e i fedeli lasciano la Chiesa

Matteo Legnani
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Il confine tra morale e messaggio cattolico e politica non è mai stato labile come in questi mesi. E prova ne sono le tante "invasioni di campo" che sono state attribuite allo stesso Papa Francesco in tema di migranti. Ma, certo, citare Matteo Salvini per nome e cognome durante l'omelia per dire che "sta lavorando male" per la sua politica poco attenta ai valori cristiani dell'accoglienza che sta portando avanti chiudendo i porti alle navi delle Ong, significa fare politica punto e basta. L'ha fatta, domenica mattina alla messa delle 8.30, don Federico Pompei nella piccola chiesa di Villa Rosa, una frazione di Martinsicuro al confine tra Marche e Abruzzo. La notizia, ripresa da La Voce del Trentino e poi dal Gazzettino, è stata riferita da un gruppo di turisti trentini che stavano assistendo alla funzione nella piccola chiesa. Al sentire il nome del leader leghista e le accuse pronunciate dal parroco nei suoi confronti, il gruppetto ha lasciato la Chiesa per protesta, anche se don Federico ha comunque proseguito imperterrito la funzione. "Una vergogna che un parroco faccia politica in una chiesa durante la santa Messa – spiega una delle turiste di Trento che ha abbandonato la chiesa insieme al marito – bastava che dicesse che bisogna aiutare il prossimo e basta, cosa centra fare il nome di Salvini?". Leggi anche: Immigrazione, governo Lega-M5S: sbarchi crollati da 73mila a 16mila

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